Con l’avvento di internet e delle tecnologie ad esso connesse, è cambiato e sta cambiando il modo di fare informazione. Nell’era del digitale, della multimedialità, dell’online, dei personal computer, degli smartphone, ognuno può improvvisarsi giornalista, può fare informazione.
Il mondo di internet e dei nuovi media costituisce l’ambiente comunicativo e conoscitivo del domani e, diremmo già dell’oggi. E questo ambiente, le sue priorità, i suoi strumenti, costituiscono una realtà viva, in continua evoluzione.
Capita sempre più di cimentarsi nell’esperienza di reporter pubblicando ad esempio su Youtube un video o condividendo un articolo, magari su Facebook, diffondendo attraverso il proprio profilo una notizia e generando su di essa una conversazione. La tecnologia moderna ci consente di trasmettere in tempo reale la nostra testimonianza ad un evento, attraverso video e foto inviate direttamente alla rete.
L’informazione come conversazione trova la propria genesi proprio all’interno di tutti questi strumenti introdotti dal Web 2.0: blog, siti web, social network, wikipedia, strumenti di videosharing e photosharing.
Dunque il web sociale ha fatto si che il fare e diffondere informazione non sia più un’attività elitaria, ma un esercizio aperto a tutti.
Quella del giornalismo online è una storia a due velocità che, per certi aspetti ha visto procedere i giornali elettronici a passi svelti, mentre per altri sembra essere incredibilmente ferma al punto di partenza. Non è solo una questione di quantità, ma di qualità. Se si pensa alle prime versioni dei giornali elettronici e si dà un’occhiata a quelle attuali, la differenza è lampante. Esplodono di contenuti, anche audio e video, e sono sempre più ricchi di ogni tipo di servizio, dalle quotazioni di borsa alle previsioni del tempo e molto altro.
Ma a fronte di questa evoluzione, molti interrogativi sono rimasti gli stessi di qualche anno fa. Ci si preoccupa ancora dell’attendibilità del giornalismo online. Come se la sua sostanza fosse diversa da quella tradizionale, come se poggiasse su basi più carsiche nonostante che, molto spesso, venga fatto da cronisti e capiredattori che hanno trascorso tutta la loro carriera nella carta.
Con il Web è cambiato il rapporto tra i giornali e le comunità di lettori. Se quando c’era solo la carta stampata il lettore, al massimo, poteva inviare una lettera al direttore o alla redazione e sperare in una risposta, oggi è possibile raggiungere i giornalisti sui siti internet, i social network, le e-mail. È cambiato in poche parole il rapporto tra il giornalismo e il pubblico.
Il processo insomma è come invertito, sia per l’online che il cartaceo: spesso è il pubblico a segnalare fatti e dunque interagire e confrontarsi è sempre più possibile.
La tecnologia permette ai giornalisti di parlare col pubblico e viceversa, di avere in tempo reale un feedback sugli errori, su ciò che la gente pensa, sulle tendenze che emergono. E ciò è un fatto positivo.
Si parla di una vera e propria rivoluzione. I giornalisti si rendono conto che, con l’avvento delle reti informatiche, anche gli ultimi limiti fisici, imposti da stampa e distribuzione, sono virtualmente superati: adesso tutto è fatto in bit e viaggia in forma di bit. L’avvento di internet e delle tecnologie digitali rende possibile un nuovo giornale multimediale, ipertestuale, interattivo, aggiornato in tempo reale e senza limiti di capacità.
E’ evidente che nell’enorme massa di informazioni e dati contenuti nella rete, non può non esserci spazio per le notizie e le informazioni giornalistiche: in questo modo internet si propone come una sfida al giornale stampato. I quotidiani e le riviste già esistenti hanno creato dei siti che contengono una selezione delle proprie pagine di stampa, con aggiornamenti informativi continui e approfondimenti. Tutto si rapporta alla dimensione virtuale che è tipica della rete. Il giornale di Internet viene individuato attraverso un sito web, si rivolge a un pubblico universale, indistinto e inverificabile. I generi giornalistici che in esso vengono trattati rendono possibile la diffusione di testi scritti, immagini, suoni. Tutto ciò rende il giornale di internet più interattivo e più completo, capace di aggiornarsi in tempo reale.
Alessandra Moffa