A distanza di quasi due mesi dall’alluvione che colpì Benevento, il Sannio ha ancora bisogno di aiuto. Nonostante le numerose iniziative che hanno permesso ad aziende e scuole di tornare ad un’apparente normalità tramite la raccolta di fondi destinata alla realizzazione di progetti mirati- in favore di coloro che sono stati colpiti da una catastrofe inaspettata- il ritorno alla vita normale non è ancora così vicino. La popolazione, dopo le diverse richieste di intervento mai accolte, ha deciso di dare spazio alla protesta tramite un corteo seguito da 150 mezzi agricoli: questo dimostra l’esasperante voglia di dare voce ad una città che sta affondando nel suo stesso fango, dimenticata da chi di competenza. Benevento non è solo Pastificio Rummo, e tanto quanto il secolare pastificio hanno bisogno di aiuto tutte le aziende vitivinicole della provincia e non solo. “Bisogna fare chiarezza su quello che sarà il futuro dei medi imprenditori del comparto agricolo sannita“, dicono indignati i partecipanti alla manifestazione. La protesta è stata accompagnata da striscioni con scritte cariche di malcontento. Le parole usate sono state dure, ma la manifestazione si è svolta nel pieno rispetto delle regole e con l’appoggio di Confindustria e Coldiretti, che hanno portato diverse richieste sul tavolo della Prefettura. I malumori espressi dai manifestanti riguardavano anche la stessa Prefettura, ritenuta colpevole di aver perso di vista gli interrogativi di primaria importanza. Attualmente, infatti, oggetto delle indagini sono esclusivamente coloro che hanno inadempiuto al proprio dovere, in quanto riconducibili, secondo gli inquirenti, ai distruttivi effetti dell’alluvione.
Sono più di diecimila gli operatori della filiera vitivinicola del beneventano che hanno dovuto attendere la seconda esondazione per vedere i media nazionali parlare anche di loro. La stragrande maggioranza delle aziende vitivinicole ed agricole sono distrutte. Tra queste la Cantina Sociale di Solopaca e l’azienda dell’Agrisemi Minicozzi che da decenni si occupa della produzione di grano. Una volta terminata l’allerta, le richieste di soccorso, purtroppo, sono cadute nel dimenticatoio. La sola voce ad emergere è stata quella della rete che dopo #SaveRummo ha fatto partire la campagna #IoStoConIPiccoliAgricoltori. Il disastro è sotto gli occhi di tutti, dicono, lamentando l’assenza dello Stato da cui si cerca ancora chiarezza e risposte.
Adesso Benevento non può far altro che sperare in un pronto accoglimento dei tanti appelli fatti, pregando che questi ultimi non vengano ignorati e lasciati come parole al vento.