La festa dell’Immacolata introduce ufficialmente il clima natalizio, imponendo di tirare fuori addobbi, pastori e palline colorate ed iniziare a lavorare intorno ai preparativi che puntualmente fervono per far sì che “alle feste comandate” non manchi nulla.
Botti e giocattoli rientrano di gran lunga tra gli articoli più quotati, intorno ai quali verte un marcato business.
Prodotti dalla natura profondamente diversa, così come diverso è il fine al quale sono destinati, seppur trovino coesione in un unico ed imprescindibile minimo comune denominatore: l’incolumità dei bambini e di chiunque li adoperi.
Anche quest’anno, pertanto, a tenere banco, tra chioschi abusivi improvvisati lungo le strade e i negozi “legalizzati”, è il braccio di ferro tra forze dell’ordine e rivenditori di botti e merce contraffatta.
3.100 cipolle, 2.600 rendini e botti riempiti di polvere nera, ma non ancora assemblati (in totale 800 chilogrammi di materiale esplosivo) sono stati trovati e sequestrati dai carabinieri quest’oggi a Melito. Ad operare la scoperta, durante servizi organizzati per contrastare la fabbricazione e il commercio dei botti di fine anno, sono stati i carabinieri della tenenza di Melito, che hanno fatto irruzione in un capannone di circa 300 metri quadrati sito sulla Circumvallazione esterna.
Il proprietario del capannone, un 81enne di Marano, è stato denunciato in stato di libertà per detenzione e per fabbricazione e commercio illegali di materiale esplosivo.
Oltre 140mila articoli contraffatti per un valore di 300 mila euro, tra cui giochi per bambini, addobbi natalizi, accessori elettronici, articoli per la casa e profumi, sono stati sequestrati nel Casertano dalla Guardia di Finanza al termine di un’operazione che ha riguardato numerosi esercizi commerciali e che ha portato alla denuncia di cinque cittadini cinesi. I reati contestati sono la contraffazione, la frode in commercio e la cessione di prodotti con segni mendaci e la ricettazione. I controlli sono stati eseguiti nei comuni di Maddaloni, San Nicola La Strada, Curti e Piedimonte Matese; i finanzieri delle Compagnie di Capua e Marcianise hanno accertato che la merce, esposta sugli scaffali e pronta alla vendita, recava il marchio «CE» contraffatto, ovvero privo delle indicazioni a tutela dei consumatori su origine e tracciabilità.
E siamo “appena” alla festa dell’Immacolata.