Catanzaro: finiscono in manette un 35enne e un 40enne, già noti alle forze dell’ordine. Entrambi accusati di sequestro di persona, violenza sessuale e riduzione in schiavitù ai danni di una donna.
Con queste accuse, la squadra mobile di Catanzaro ha arrestato in esecuzione di un provvedimento del gip due cugini di etnia rom, rispettivamente Simone e Franco Bevilacqua, di 35 e 40 anni, per sequestro di persona, violenza sessuale e riduzione in schiavitù. È stata la giovane, anche lei appartenente alla comunità rom, a denunciare agli agenti le violenze subite dal convivente e dal cugino.
La ragazza in questione, poco più di un mese fa, avrebbe denunciato alle forze di Polizia una serie di episodi di violenza e prevaricazione subìti ad opera dei Bevilacqua, i quali si erano spinti sino alla segregazione della donna tra le mura dell’abitazione, dove la denunciante e Simone Bevilacqua avevano deciso di convivere. E proprio tra le mura domestiche si consumavano le violenze, mediante percosse e minacce, acuite dalla riluttanza di lei nel prostituirsi, sottraendosi ad un rapporto sessuale che il suo convivente aveva ‘organizzato’ per lei.
Al suo rifiuto sarebbe stata percossa e minacciata, anche mediante l’utilizzo di un’arma. La giovane ha quindi raccontato di avere subito una serie di violenze sessuali da parte del convivente e del cugino, andate avanti dall’agosto scorso sino a metà ottobre.
Una volta riuscita a liberarsi dalla sorveglianza dei due, la donna si è quindi recata alla polizia raccontando quanto avvenuto, facendo scattare le indagini coordinate dalla Procura della Repubblica. Simone e Franco Bevilacqua sono già noti agli inquirenti: il primo reati contro la persona e il patrimonio, oltre che per fatti legati ad armi e stupefacenti, ed il secondo per vicende di droga.
Gli agenti della squadra mobile catanzarese li hanno rintracciati fuori dalle loro abitazioni, dopo alcune ore di ricerche concentrate nella zona sud della città, nei quartieri dove vive la comunità nomade.