Capigliatura stravagante, sguardo vispo e sorriso radioso: le immagini che raccontano l’indole di Antonio Di Rosa personificano l’emblema della voglia di vivere, eppure raccontano di una vita giunta al tramonto nel bel mezzo della fase più vispa e spensierata.
Una leggerezza che si è rivelata fatale per il 16enne che tre giorni fa ha attraversato i binari della Circumvesuviana di Ercolano rimanendo incastrato tra binari e banchina proprio nel momento in cui stava sopraggiungendo un treno.
Antonio ha perso nel peggiore dei modi quell’inaspettata corsa contro il tempo.
Dopo tre giorni di agonia si è spento ieri pomeriggio all’ospedale Loreto Mare di Napoli. A dare la notizia il sindaco di Ercolano, Ciro Buonajuto che dal momento della tragedia era rimasto in contatto coi familiari del ragazzo. Inutili i disperati tentativi dei sanitari di strapparlo alla morte.
Una gamba falciata nel tragico impatto, troppo gravi le ferite riportate nell’impatto con il convoglio.
Una morte atroce e pregna di quella rabbia figlia della consapevolezza che sembra urlare a gran voce, seppur nel rispettoso silenzio che avvolge la morte, che poteva essere evitabile, che poteva essere evitata.
Antonio ha imparato questa amara e feroce lezione quando era già troppo tardi per farne tesoro, pagando ad un prezzo altissimo la leggerezza al cospetto della quale il più beffardo e crudele dei destini ha voluto presentargli il conto.