Panico, apprensione, esasperazione: questi i sentimenti dominanti che dilagano lungo le strade parigine, dove, dallo scorso venerdì notte, impazza un’autentica “caccia agli uomini”.
L’ennesimo blitz ha avuto luogo stanotte alle 4,20 è durato sette ore in quello che si pensa potesse essere il covo del nono terrorista di Parigi, Abdelhamid Abaaoud, considerato la mente delle stragi ed è stato effettuato dalla polizia francese a Saint-Denis, periferia nord di Parigi.
Il bilancio è di due morti: una donna kamikaze che si è fatta esplodere e un terrorista.
Sette persone sono state arrestate: tre terroristi e quattro sospetti. Fra questi ci sarebbe anche il proprietario dell’appartamento situato all’angolo tra rue de la République e rue de Corbillon, covo dei jihadisti. E’ giallo su Abaaoud, che era l’obiettivo principale dell’assalto: secondo il sito belga Derniere Heure sarebbe tra le vittime, ma la notizia non è confermata. La polizia ha comunicato che «tutti i terroristi sono stati neutralizzati». Cinque gli agenti rimasti feriti lievemente nel blitz.
Durante il blitz la polizia ha scortato alcune persone fuori dal palazzo sotto assedio. Chiuso il centro cittadino. Tutti sono stati invitati a rimanere in casa. Gli agenti dei servizi di sicurezza francesi hanno sfondato a colpi di ascia il portone di una chiesa, l’Eglise Neuve di Saint-Denis, che sorge proprio accanto al covo dei terroristi. Al setaccio tutte le abitazioni e i locali dei dintorni. Ogni auto diretta verso Parigi viene fermata e controllata da numerosi posti di blocco nel nord di Parigi. Passeggeri e guidatori vengono invitati da poliziotti armati di mitra a scendere e ad aprire il bagagliaio della loro auto, uno ad uno. Il luogo in cui i poliziotti e gli uomini delle teste di cuoio francesi hanno compiuto l’assalto – nel centro di Saint-Denis – sorge a 800 metri dallo Stade de France, dove venerdì sera, attorno all’impianto – nel quale si giocava l’amichevole Francia-Germania – si sono fatti esplodere tre kamikaze, provocando la morte di un passante.