Le frange dell’Isis vedono la presenza di una napoletana tra gli adepti del terrorismo. Alla luce dei fatti, la Procura di Milano chiede il processo per Maria Giulia Sergio alias Fatima Zahra, la jihadista di Torre del Greco, latitante in Siria con il marito.
La 27enne partenopea si è trasferita anni fa ad Inzago, in provincia di Milano, insieme alla famiglia di origine cattolica. La giovane donna ha scelto poi di convertirsi all’Islam dopo aver incontrato il primo marito, un marocchino da cui poi ha divorziato. Le successive nozze con un albanese, avvenute nel 2014 in una moschea di Treviglio, in provincia di Bergamo, l’hanno spinta ad unirsi all’Isis nel febbraio del 2015. In Siria Fatima è stata addestrata per diventare una combattente. Con Aldo Kozubi, il secondo consorte, e la cognata 19enne, Serjola, i tre aderenti alla causa dell’Islam radicale, sono accusati di associazione a delinquere e organizzazione del viaggio, con finalità di terrorismo.
Le regolari intercettazioni delle conversazioni telefoniche della napoletana con i familiari, hanno permesso di ricostruire il pensiero di Maria Giulia: “Va tagliata la testa a chi nega il jihad ed è necessario vivere sotto la sharìa, la legge islamica, e non la democrazia”. La 27enne accusa pertanto i genitori di lavorare per i miscredenti, che definisce “animali”, e dice che la hijra, il pellegrinaggio, è obbligatorio.
Il pool anti-terrorismo ha pertanto rinviato a giudizio la sorella Marianna e papà Sergio, oltre che altre 9 persone coinvolte in un’inchiesta.