Successivamente ai fatti di Parigi, cresce la paura anche in Europa e Italia, specialmente a Roma dove tra pochissimo inizierà il Giubileo. Di sicuro il rischio di attentati non può essere più sottovalutato.
Ricordiamo che l’ISIS, dopo aver rivendicato gli attacchi di Parigi dello scorso venerdì, ha minacciato altre città, tra queste Roma, Londra e Washington. Nonostante le minacce dirette alla città simbolo del cattolicesimo siano pervenute già da prima degli ultimi attentati a Parigi, il timore più grande al momento riguarda proprio la nostra Capitale, poiché a breve avrà inizio il Giubileo.
A tal proposito per il Giubileo di Roma, il Governo aveva già previsto l’assunzione straordinaria di 2.500 unità delle Forze di Polizia, ma dopo le minacce dell’ISIS gli italiani chiedono di aumentare i controlli o addirittura di annullare l’evento religioso.
Ma “l’annullamento riguarda una decisione strettamente legata alla volontà di Papa Francesco”, queste le parole del vice-presidente del Senato Roberto Calderoli, che chiede al Pontefice di considerare l’ipotesi di annullare o rinviare l’evento. “Per la prima volta il Papa ha parlato di terza guerra mondiale. Il Giubileo, considerando le farneticanti parole dell’Isis (su Roma come prossimo obiettivo, sugli infedeli) e la bandiera nera comparsa sul Vaticano qualche tempo fa su alcuni siti internet, è evidente che è un altro simbolo da colpire. Anzi, un obiettivo perfetto“.
E’ vero che non bisogna vivere nel terrore, poiché questo è uno degli obiettivi scellerati dell’Isis, ma è anche vero allo stesso tempo che mediante la strage di Parigi si è alzato in maniera esponenziale il livello dell’attacco terroristico. In sole tre settimane, quante ne mancano all’evento religioso, non si possono che rafforzare le difese che già esistono, mentre il rischio per Roma e per l’Italia si è fatto concreto e altissimo.
Pensando a Roma, dove dall’8 dicembre è previsto l’arrivo di milioni di pellegrini da tutto il mondo, la paura cresce inevitabilmente. A chi gli chiede dell’allarme Giubileo, padre Lombardi portavoce della Santa Sede risponde che “non bisogna farsi dominare dalla paura ma occorre muoversi con attenzione, ragionevolezza, prudenza”. Sicuramente parole rassicuranti, ma resta comunque il rischio, in un grande evento spirituale che può estendere le sue conseguenze, ci auguriamo benefiche, sulla realtà materiale circostante costituita dallo Stato italiano.