Quelle che seguono la notte più sanguinaria della storia contemporanea del Vecchio Continente sono ore di concitata e partecipata apprensione per tutta l’Europa, ma per i familiari delle persone residenti in altre città che si trovavano a Parigi ieri sera, la faccenda si aggrava molto di più.
La ricerca degli italiani coinvolti venerdì sera nella strage di Parigi è incessante. Tra i dispersi c’è Valeria Solesin, veneziana di 28 anni, dottoranda in Demografia all’università di Paris 1 che viveva a Parigi da sei anni.
Nel weekend lei e il fidanzato Alberto Ravagnani, trentino che da anni ha un negozio a Parigi, erano stati raggiunti dalla sorella di Alberto, Chiara Ravagnani e dal fidanzato di lei Stefano Peretti, veronese, entrambi appassionati di rock. Erano tutti e quattro dentro il locale «Bataclan» quando è cominciata la mattanza. Sono rimasti a lungo tra gli ostaggi, nascondendosi. In silenzio, per passare inosservati a quegli uomini che uccidevano chiunque capitasse loro a tiro.
Quando è iniziata la sparatoria, però, i tre hanno perso di vista Valeria che l’ironia del destino ha voluto quella stessa giornata aveva perso i documenti.
Da quel momento non si hanno più sue notizie, mentre le altre tre persone che erano con lei, molte ore dopo sono stati liberati dalla polizia francese.
Una ricerca incessante per amici e parenti, senza esclusione di strade utili per il conseguimento dell’obiettivo: ritrovare Valeria.
Dagli appelli diramati attraverso i social alle ricerche in ospedale.
A fornire una testimonianza utile a far luce sull’accaduto è anche il funzionario del Consolato generale d’Italia a Parigi, Sergio Fiocco, che ha dichiarato a Radio 24: «Una ragazza italiana si trovava nella sala di concerti Bataclan con alcuni amici. Quando c’è stato l’attentato sono scappati tutti, la sua amica l’ha vista ferita, ha preso la borsa con il cellulare ed è scappata. Da quel momento di lei non sia hanno più notizie. È senza documenti perché la borsa l’aveva l’amica e si spera che sia stata solo ferita, non che sia fra le vittime. Ancora non c’è una lista di morti e feriti».
In mattinata la radio pubblica francese ha diffuso la notizia che un gruppo di persone durante l’attentato si sarebbe rifugiato nei bagni per sfuggire ai colpi. Una volta dentro avrebbe rotto il soffitto della stanza, arrampicandosi e nascondendosi nell’interstizio del sottotetto. Un’intercapedine molto bassa, nella quale sarebbero rimasti per tre o quattro ore. La radio riferisce che tra quelle persone ci sarebbe stata anche una giovane italiana. I familiari sperano si tratti di Valeria.
«Non abbiamo notizie di Valeria, – ha dichiarato la madre – sappiamo che non è nella lista dei deceduti, è un piccolo conforto. Speriamo sia tra i feriti, ma la Farnesina ci dice che gli ospedali parigini sono blindati ed è difficile accedere alle informazioni».