Lombardia, Campania e Toscana le regioni col maggior numero di vittime per incidenti mortali sul lavoro. L’osservatorio Sicurezza sul lavoro Vega Engineering di Mestre registra un + 11% rispetto al 2014, con 626 decessi rilevati nei primi nove mesi di quest’anno, contro i 569 dello scorso anno. Cinquantasette in più. Nella graduatoria, la Lombardia detiene il triste primato del numero di morti sul lavoro, con 94 vittime; segue la Campania con 62, la Toscana(59), il Lazio(53),il Veneto(52), l’ Emilia Romagna (48), la Sicilia e il Piemonte(46). E ancora: la Puglia(38), le Marche(22), l’Abruzzo(20),l’Umbria(16), il Trentino Alto Adige(15), il Friuli(10) insieme con la Calabria, la Sardegna e la Liguria. Il Molise con 9 e infine la Basilicata(6).
Il dato peggiore di rischio di mortalità rispetto alla popolazione lavorativa per macroaree emerge dal Sud, con un’incidenza del 42.2 contro una media nazionale di 27.9.
Il settore più colpito resta quello del l’edilizia, con il maggior numero di morti (13,6% del totale degli infortuni mortali); al secondo posto vi sono le attività manifatturiere col 12 % delle vittime. La fascia di età poi colpita è ancora quella dei lavoratori tra i quaranta e i cinquant’anni, mentre il numero di stranieri morti sul lavoro ammonta a 98.
Una situazione, dunque, che continua ad aggravarsi senza essere in alcun modo calamitante dell’attenzione del Governo, nè dal punto di vista di un programma efficace di sicurezza sui luoghi di lavoro, nè sul fronte di controlli e sanzioni dei disinteressati evasori della sicurezza.