Nella suggestiva cornice del MuDiSS-Museo Diocesano Sorrentino Stabiese, in Piazza Giovanni XXIII a Castellammare di Stabia, continua fino al 4 dicembre “Virgo-Lo sguardo vergine sulle cose”,retrospettiva che accende i riflettori,attraverso 30 opere tra dipinti e sculture,sull’estro creativo di Luca Nasuto drammaturgo,poeta e pittore stabiese.
La mostra presenta l’intero percorso artistico del pittore partendo dalle prime esperienze che risalgono alla fine degli anni ’90 fino alle opere più recenti nelle quali ritrae,come spiega egli stesso, “il sangue nero di Napoli”.
“La mia pittura dipinge il sangue nero di Napoli, le costellazioni oscure, tutte quelle figure che abitano il sottobosco del sociale come extracomunitari, travestiti, prostitute, barboni e rendono le nostre città ferocemente teatrali. Ma è un teatro che fa male alla vista, all’anima, che ci offende e offende la memoria storica delle nostre città. Figure che spezzano il finto perbenismo con una miseria umana che diviene icona di un futuro incerto”.
Ecco quindi “Il venditore di fazzoletti” dagli occhi mesti di chi ha visto i propri sogni frantumarsi all’angolo di un semaforo,di chi ha perso la speranza di un futuro migliore.
oppure “Un travestito di provincia a Pompei” dallo sguardo guardingo e malinconico.
Tra i dipinti esposti si fa notare “Scugnizzi nelle favelas”, ragazzini in pantaloncini che guardano lo spettatore con un misto di furbizia e timore,due più piccoli stretti nell’abbraccio protettivo di uno scugnizzo un po’ più grande e un quarto che, poco distante, ha gli occhi di chi è dovuto crescere in fretta.
Nasuto spiega che questo dipinto” tocca temi importanti, come la gioia di vivere in qualsiasi condizione, la fratellanza, il rispetto della vita anche quando la capanna alle tue spalle ha il colore della bandiera, la tua bandiera, che ti rende mortale, schiavo, misero perchè la tua miseria è la sua giustificazione.”
Impossibile infine non restare ammaliati da “Tribù”, che ritrae il gesto materno per antonomasia,quello di una mamma dalle grandi e accoglienti mani che nutre il proprio cucciolo in un abbraccio protettivo che dona al piccolo uno sguardo sereno,forse l’unico presente nei dipinti esposti.
A proposito di questa tela Luca asserisce: “Tribù nasce dai miei ritratti che ho dedicato al mondo senegalese, al mondo africano che si è unito al nostro condividendo il nostro non essere. I miei ritratti hanno lineamenti africani per sottolineare l’importanza delle proprie radici spesso dimenticate,sradicate con violenza o per necessità…In tribù, immagine di una metropolitana, di viaggiatori senza ritorno, ho cercato di fermare la sicurezza che dona la mano di una madre, la consistenza di un bagliore di luce che può dare un sorso d’acqua dato a chi ne ha bisogno, e l’espressione serena, pacifica di un bambino avvolto dall’amore materno che dona dolcezza e protezione. Forse il desiderio di rivedere mia madre, forse il ricordo di mia madre, forse è il desiderio di gridare l’importanza del ruolo di madre.”
Percorrendo i vari spazi dedicati alla mostra è possibile ammirare oltre ai dipinti di Nasuto anche i reperti archeologici che sono custoditi in mostra permanente nei locali del MuDiSS, inaugurato nel giugno del 2008 nella vecchia Chiesa dell’Oratorio,già Cappella dedicata alla Madonna della Concezione e risalente al 1556, abbandonata per anni e resa agibile solo dopo un accurato e lungo restauro.
Qui sono esposti i preziosi reperti rinvenuti nella necropoli soggiacente alla vicina Concattedrale stabiese tra il 1875 e il 1878, conservati dapprima nella sala Capitolare e fino al 2007 presso l’Antiquarium Statale e varie tele tra cui la Deposizione di Jusepe de Ribera, la Consegna delle chiavi a San Pietro di Giuseppe Bonito, l’Assunta di Nunzio Rossi, la Visitazione della Madonna a Santa Elisabetta di Giacinto Diano e la tela Trinitaria con Cristo tra le braccia dell’Eterno Padre del XVII secolo.
Da sottolineare dunque il connubio perfetto tra archeologia e arte contemporanea.Il MuDiSS infatti, grazie ai suoi reperti risalenti a migliaia di anni fa tra cui capitelli,epigrafi e colonne di inestimabile valore e ai quadri di Luca Nasuto dà la possibilità al visitatore di assaporare l’arte in tutte le sue forme e nella molteplicità delle sue sfumature,una vera e propria full immersion tra storia e cultura.
La mostra Virgo termina il 4 dicembre prossimo ed è visitabile il lunedì,il mercoledì e il sabato dalle 16:00 alle 20:00 e il mercoledì e il sabato dalle 9:00 alle 13:00.L’ingresso è gratuito.
Contributo fotografico Francesca Pasqua.