Il Servizio Sanitario inglese (NHS) ha lanciato un allarme su una nuova moda ad alto rischio, quella del Chemsex, che consiste in sessioni di sesso e droga, anche con partner multipli, lunghe fino a 72 ore. A segnalare il fenomeno sono alcuni medici dell’Nhs Foundation Trust sul British Medical Journal.
Il suddetto Chemsex sarebbe una ‘moda’ in voga specialmente in Gran Bretagna, che rischia di aumentare la diffusione di malattie a trasmissione sessuale come l’Hiv. In parole povere si tratterebbe di mescolare sesso e droghe per aumentare così la durata delle performance sessuali.
Le sostanza in questione, che vengono assunte per prolungare il rapporto intimo, sarebbero: Mefedrone, cristalli di metanfetamina, ghb e gbl. Mentre le prime due sono stimolanti che aumentano il battito cardiaco e la pressione, producendo euforia ed eccitazione sessuale, il ghb è un potente disinibitore con un lieve effetto anestetico. La maggior parte di coloro che assumono queste droghe per avere prestazioni sessuali a lunga durata sono uomini: in molti dichiarano di raggiungere non solo performance migliori, con meno inibizioni e maggior piacere, addirittura secondo alcuni, le sostanze aiutano anche a gestire i sentimenti negativi, come la mancanza di fiducia in se stessi.
Ma, come rilevano gli esperti, in questo modo non solo aumenta il rischio di trasmissione di malattie, ma anche di danni mentali dovuti alla dipendenza da sostanze stupefacenti.
Inoltre, le sostanze chimiche assunte, che sono spesso realizzate in Cina e in India prima di essere vendute su internet, presentando poi anche il rischio di iperdosaggio, con perdita di coscienza, convulsioni o attacchi di panico.
Insomma, la domanda sorge spontanea: vale la pena di mettere a repentaglio la propria vita per una prestazione sessuale molto più lunga del normale?