Con la mostra di Boris Mikhailov “io non sono io” – che si inaugura domani alle 19:00 al terzo piano del museo Madre di Napoli – prende il via la collaborazione interistituzionale tra la Fondazione Donnaregina per le arti contemporanee, il Polo museale della Campania/Villa Pignatelli-Casa della fotografia e Incontri Internazionali d’Arte.
La mostra, a cura di Andrea Viliani ed Eugenio Viola, dedicata a uno dei più autorevoli fotografi contemporanei nato in Ucraina nel 1938 è frutto della collaborazione tra le tre istituzioni e rappresenta il primo capitolo di una partnership regionale mirante a sostenere e promuovere la ricerca fotografica contemporanea. Lo hanno annunciato in conferenza stampa il direttore del Madre Andrea Viliani, la direttrice del Polo museale della Campania Mariella Utili e Gabriella Buontempo, segretario generale di Incontri Internazionali d’Arte. “Una sinergia tesa a valorizzare ancora di più Villa Pignatelli come la Casa della fotografia, e la Fondazione Donnaregina – a cui fa capo il Madre – come catalizzatore di un sistema regionale delle arti contemporanee in grado di valorizzare le singole competenze e definire un ‘offerta cultura integrata e di assoluta eccellenza” ha sottolineato il direttore Viliani.
E il presidente Pierpaolo Forte ha aggiunto: “La Fondazione Donnaregina assolve così il suo compito statutario di collettore, promotore e mediatore delle arti contemporanee anche al di fuori dei nostri spazi museali”. “Lavoreremo a un tavolo comune” ha detto soddisfatta Mariella Utili mentre Gabriella Buontempo ha parlato di una “felice triangolazione istituzionale”, ricordando anche il lavoro e l’impegno a Napoli di Graziella Lonardi Buontempo, fondatrice degli Incontri Internazionali d’Arte.
L’esposizione dedicata a Mikhailov a Napoli è complemetare alla retrospettiva inaugurata a fine settembre presso Camera-Centro Italiano per la Fotografia di Torino, coproduttore dell’estesa monografia dedicata all’artista e Walther Koenig Verlag. Al Madre sono visibili 149 opere appartenenti a diverse serie fotografiche fra cui I am not I del 1992 (che dà il titolo alla mostra), Yesterday Sandwich (1972-75), Salt Lake (1986), By the Ground (1991), Football (2000), Super impositions from the 60/70s e The Wedding (2005). Nel loro insieme esse costituiscono altrettanti capitoli di una narrazione che alla banalità, alle fratture o al grottesco della Storia, oppongono la resilienza delle tante storie individuali, a volte giocose, a volte impietose. La mostra restituisce, così, una galleria di ritratti e autoritratti fra i più importanti di tutta la fotografia novecentesca, disturbanti quanto profondamente umani nella loro urgente, universale, e addirittura spirituale, testimonianza di dignità personale e collettiva. Diversi e uguali (“io non sono io”) nel dare appunto rappresentazione a chi siamo, in fondo, come “esseri umani”.
Il percorso espositivo approfondisce la matrice intimamente autobiografica di tutta la ricerca di Mikhailov che volge lo sguardo della sua macchina fotografica nelle pieghe del reale, alla ricerca di una verità comune che, attraversando i confini dello spazio e del tempo, riecheggia toni della grande arte europea, dalla pittura barocca all’interesse per i “vinti” della pittura e della fotografia ottocentesca.
Influenze e rimandi possibili che, nell’ultima sala, prendono corpo nell’accostamento fra il trittico fotografico The Wedding e il trittico ideale formato da due tele del pittore spagnolo Jusepe de Ribera raffiguranti San Paolo Eremita (1638 ca., Collezione Alberto Del Genio, Napoli) e Santa Maria Egiziaca (1651, Collezione Museo Civico Gaetano Filangeri, Napoli) con, al centro, un autoritratto dell’artista, Self-Portrait (2014) appositamente realizzato per la mostra, che sarà aperta al pubblico da domani alle ore 19:00.
E per conoscerla meglio, sarà possibile partecipare alla visita guidata del direttore del Madre Andrea Viliani, sabato 14 novembre alle 17:00. Da venerdì a domenica, inoltre, numerose istituzioni e gallerie campane hanno aderito al weekend del contemporaneo promosso dal Madre.e Rafforzata anche la collaborazione con le altre sei istituzioni che compongono la “Via Musei” (Chiesa di San Severo al Pendino, Complesso monumentale Donnaregina-Museo Diocesano, Monumento nazionale del Girolamini, Museo del Tesoro di San Gennaro, Museo Civico Filangeri e Pio Monte della Misericordia), anche in vista della riapertura della sala Agata del Museo Gaetano Filangieri (prestatore di una delle due opere di Ribera in mostra), programmata per il prossimo 5 dicembre.