Organizzata dal museo Madre in collaborazione con Incontri Internazionali d’Arte e Polo museale della Campania, Villa Pignatelli-Casa della fotografia, io non sono io è la prima mostra dedicata da un’istituzione pubblica italiana a Boris Mikhailov (Kharkov, 1938), insieme alla retrospettiva che, nell’autunno del 2015, è stata dedicata all’artista da Camera-Centro Italiano per la Fotografia di Torino.
Mikhailov è uno dei più autorevoli fotografi contemporanei. Nato in Ucraina, la sua ricerca – avviata negli anni Sessanta mentre lavora come ingegnere in una fabbrica – verrà ripetutamente boicottata dal regime sovietico. Nelle sue serie fotografiche Mikhailov affronta una molteplicità di temi, indagando i profondi, radicali, e spesso traumatici cambiamenti che hanno investito, e ancora oggi investono, il suo paese natale. L’artista stesso ha dichiarato: “Ritengo che il fenomeno che sto raccontando al mondo sia, nella sua essenza, sia al contempo post-comunista che postsovietico. La Russia è sempre stata un luogo di cataclismi sociali e ha continuato ad esserlo, ovviamente, per tutto il ventesimo secolo”.
Ma, per traslato, la disintegrazione sociale conseguente alla fine dell’Unione Sovietica, sia in termini di strutture comunitarie e condizioni di vita che di ripercussione sulla coscienza dei singoli, assurge nelle immagini di Mikhailov a una valenza universale in grado di dare rappresentazione all’identità contemporanea nella sua frammentazione fra inclusione ed esclusione, progresso e emarginazione, identità e sradicamento, stanzialità e migrazione, divenendo testimonianza di una dignità insopprimibile così come delle comuni radici etiche di ogni essere umano.
In occasione della mostra sarà disponibile un nuovo libro d’artista, la più estensiva pubblicazione dedicata ad oggi alla ricerca di Mikhailov, edito da Camera-Centro Italiano per la Fotografia di Torino e Walther Koenig Verlag, con il supporto del museo Madre.