Nella notte, il portone dell’Auditorium della scuola Socrate, in via Falcone, a Marano è stato vittima di un raid incendiario.
I carabinieri della Compagnia di Giugliano e della locale tenenza, diretta da Francesco Tessitore, indagano per capire se il gesto sia riconducibile a dinamiche prettamente studentesche o se la vicenda va collocata nell’ambito della politica cittadina. Stasera, proprio in quell’aula, si svolgerà una nuova e attesissima seduta del civico consesso.
Difatti, l’Auditorium, da moltissimi anni sede dei lavori del consiglio comunale, è intitolato a Giancarlo Siani, giornalista de Il Mattino ucciso dalla camorra, così come attesta la foto più celebre di Giancarlo, riposta proprio lì, accanto alla porta che nel cuore della notte è stata data alle fiamme da ignoti.
Giancarlo, vispo e sorridente, con i suoi occhiali tondi in bella mostra, presenzia all’ingresso della struttura, quale portatore sano ed eterno di ideali forti che esigono di trovare affermazione attraverso il tacito passaggio del testimone auspicabile tra le diverse generazioni che si susseguono. Era lì anche stanotte, Giancarlo, costretto a personificare il ruolo dello spettatore impassibile ed impotente al cospetto di una di quelle scene che senza alcun indugio avrebbe denunciato, una vicenda intorno alla quale avrebbe indagato per risalire alla verità, come solo un “giornalista giornalista” sa fare.
Invece, la beffarda ironia del destino vuole che Giancarlo rimanga lì, inerme, apparentemente sorridente, interiormente contrariato da quello stato di cose, così in contrasto con le sue idee ed ideali.