I medici incrociano le braccia nella giornata del 16 dicembre 2015. Indetto lo sciopero generale di tutti i professionisti del servizio pubblico. La protesta, sostenuta dalle sigle sindacali del settore, nasce contro i recenti provvedimenti varati dal Governo, riguardo il mancato finanziamento per il Fondo Sanitario Nazionale.
I medici si dicono giustamente contrari alle politiche dei tagli delle spese sanitarie, che implicano ulteriori danni e disagi per i cittadini. L’assistenza sanitaria è un diritto collettivo, ed una cattiva gestione economica del Servizio Sanitario Nazionale, risulta distante dalla consapevolezza statale dei reali bisogni assistenziali collettivi, seguendo criteri di equità e sicurezza.
Penalizzata dunque la figura del medico, cui vengono di continuo posti limiti alla propria autonomia e responsabilità nei confronti del benessere dei pazienti. I medici devono di continuo rendere conto delle proprie prestazioni sanitarie, sanzionate in modo spesso inappropriato, con multe a loro carico.
I nuovi tagli alla spesa pubblica spingono dunque tutti i medici ospedalieri e di famiglia, a restare fermi per 24 ore, in attesa di avere risposta e soluzione affinchè si possa lavorare per sostenere il prossimo, senza carenza di personale, invogliando le nuove generazioni di laureati, a scegliere questa professione per vocazione e non in vista di un precariato ormai mortificante.