27 dicembre 2008. Le società Megasport e Alma-Ata, iscritte nella massima serie calcistica del Kazakistan, si fondono dando vita al Lokomotiv Astana FC, rinominato nel 2011 in Astana FC, da non confondere con l’Astana 1964 FC, club storico della città.
E’ da qui che inizia la storia della Cenerentola della Champions League 2015/2016, un piccolo club originario della capitale kazaka sovvenzionato da Samruk-Kazyna S.p.A., fondo sovrano del paese. E nel calcio, si sa, il dollaro può sempre essere d’aiuto: arrivano subito Titov, attaccante ex nazionale russo, Shatskix dalla Dinamo Kiev, Baffour Gyan fratello dell’ex Udinese Asamoah Gyan, e altri acquisti di livello per un campionato modesto come quello kazako. I risultati si vedono: il primo anno di vita l’Astana si classifica secondo.
2010. L’anno successivo, conosciuti ancora come Lokomotiv Astana, portano a casa la prima Coppa del Kazakistan, ma non possono essere ammessi all’Europa League poiché sprovvisti delle necessarie licenze UEFA.
2012. L’Astana FC vince un’altra Coppa nazionale, conquista l’Europa League ma viene eliminata nella fase preliminare dai bulgari del Botev Plovdiv.
2014. A 6 anni dalla fondazione, arriva il primo Scudetto che gli apre le porte della qualificazione ai preliminari della UEFA Champions League 2015/16.
Per il neonato club sembra essere il traguardo più grande, ma il meglio deve ancora arrivare: nel primo turno affrontato, l’Astana sconfigge il Maribor 3-1 dopo aver perso 1-0 in casa degli sloveni. Nel secondo, l’urna dei sorteggi contenente nomi del calibro di Celtic, Basilea e Steaua Bucarest, si mostra generosa nei confronti dei kazaki: è l’HJK campione di Finlandia l’avversario, che viene superato 4-3 tra andata e ritorno.
L’ultimo passo dalla storia è l’APOEL Nicosia, club cipriota di tutto rispetto: i kazaki ottengono un 1-0 sul proprio campo, e il 26 agosto 2015 volano a Cipro in trasferta. Il match, bloccato sull’1-0 casalingo, si risolve a 6 minuti dalla fine col gol di Nemanja Maksimovic. 1-1. L’Astana FC è alla fase a gironi, nonché la prima squadra kazaka a raggiungere questo traguardo.
E adesso? Adesso i tifosi fanno festa, non contano i risultati, ma conta essere arrivati lì, nell’Europa dei grandi, nonostante chi legga il nome “Astana” nei gironi di Champions commenti sprezzante che il Kazakistan non è nemmeno in Europa, geograficamente.
Ma calcisticamente sì, lo è, e ha anche portato a casa i risultati: al 4 novembre i punti raccolti sono 2 in 4 giornate, ottenuti nella fortezza dell’Astana Arena, 2 pareggi contro Atletico Madrid (0-0) e Benfica (2-2), scusate se è poco.
Ad maiora, Astana!