Questa è la storia di Ruben, il bambino napoletano con due mamme e due cognomi.
Il piccolo è stato partorito a Barcellona, il 3 agosto, da Daniela Conte, napoletana, regolarmente sposata in Spagna con un’altra donna, Marta Loi, di origini sarde. In Spagna i matrimoni tra persone dello stesso sesso sono riconosciuti. Il 30 settembre 2015 l’Ufficio di Stato civile del Comune di Napoli registra l’atto di nascita del piccolo Ruben, riconoscendolo come cittadino italiano. Sul suo documento di nascita attualmente c’è scritto: madre, Daniela Conte(madre biologica); padre, Marta Loi. Due donne, quindi. I moduli italiani non prevedono infatti la formula neutra “genitore” e così Marta è diventata il padre. Questo è il primo caso in Italia per un neonato con due genitori italiani.
Il prefetto interviene proprio a questo punto e su questo punto. Un errore “è aver dato al bambino due cognomi”. In Italia è previsto solo un cognome: quello del padre o della madre (a seconda dei casi). Per il piccolo Ruben Conte Loi appunto l’eccezionalità era dettata dalla trascrizione di un atto straniero in Italia. In Spagna è possibile registrare i cognomi di entrambi i genitori, anche indipendentemente dal sesso (visto che il matrimonio gay è riconosciuto). Così, al primo cittadino di Napoli, Luigi de Magistris, è stato chiesto di ritirare la trascrizione anagrafica del piccolo figlio di due donne, una napoletana e una cagliaritana.
Precisamente, il Prefetto, dopo aver studiato il caso del bimbo con due mamme e, dopo meno di due settimane, prende una decisione forte, anche alla luce della recentissima sentenza del Consiglio di Stato che boccia la trascrizione delle nozze gay celebrate all’estero “con la motivazione che in Italia sono validi solo i matrimoni tra persone di sesso differente”.
Così, Gerarda Pantalone, il prefetto, ha «invitato» il sindaco della città a ritirare il provvedimento relativo alla trascrizione anagrafica del bimbo figlio di due donne. Qualora il sindaco non dovesse provvedere – riferiscono alcuni quotidiani – sarà lo stesso Prefetto a dichiarare «nullo» l’atto di trascrizione della nascita del bambino.
In sostanza, il prefetto ha bocciato l’escamotage utilizzato dal sindaco di Napoli per creare le basi di un legittimo atto di nascita del bambino registrando, nel contempo, come genitori le due donne, la madre biologica e la compagna.
Ad oggi Marta, Daniela e Ruben ora sono a Barcellona. “Aspettiamo una comunicazione dal Comune di Napoli – commentano – Ruben è al primo posto nei nostri pensieri. Al resto penseremo appena sapremo tutto ufficialmente”.