Ad oggi, la città di Messina è al suo sesto giorno senza acqua, a causa della rottura dell’acquedotto che serve tutta la città.
Come è riportato sul giornale della protezione civile: “il Dipartimento Regionale della Protezione Civile Sicilia, in stretto raccordo con la Prefettura, si è attivato per supportare il Comune nella definizione di azioni utili al superamento della crisi idrica in atto, reperendo autobotti dal sistema regionale di protezione civile per incrementare la dotazione dell’autoparco comunale e provvedendo all’affidamento di un servizio di fornitura idrica attraverso nave-cisterna della capacità di 5000 mc. che diverrà operativo nelle prossime ore”.
Conseguentemente al maltempo, che ha causato delle frane, è sopraggiunto un guasto ad una conduttura primaria nel catanese. Così, molti messinesi si sono dovuti trasferire in provincia, nella casa di villeggiatura per chi la possiede, o approfittando dell’ospitalità di parenti o amici.
Sono passati infatti ben sei giorni, da quando la frana causata dalle ultime piogge ha colpito l’acquedotto di Fiumefreddo che fornisce l’80% (920 litri al secondo) dell’acqua necessaria per la città dello Stretto. Sei giorni, e niente è ancora cambiato. O meglio, la tubatura è stata riparata, “ma – fa sapere Luigi La Rosa, direttore dell’AMAM, l’azienda meridionale acque di Messina – le riparazioni sembrano non essere sufficienti e, poiché ancora ci sono problemi per nuovi piccoli smottamenti a Calatabiano, per i prossimi giorni l’erogazione dell’acqua non verrà ripristinata”. Si prospetta, quindi un attesa che durerà ancora diversi giorni, forse 3 o 4, nel frattempo l’acqua continuerà a mancare in diverse zone della città.
Come recita una sarcastica vignetta sul web : “sono riusciti a trovare acqua perfino su Marte ma non si riesce a trovarla a Messina”. Migliaia le persone in emergenza, interminabili le code dei cittadini nei pochi punti della città dove le cisterne erogano l’acqua, per non parlare della difficile situazione da affrontare presso gli uffici pubblici, scuole e università, che purtroppo resteranno ancora chiuse, insieme ai disagi nelle strutture ospedaliere ed esercizi commerciali.
Così nasce anche l’hashtag #MessinaSenzaAcqua”, i social network sono stati letteralmente sommersi dai post e dai tweet dei cittadini che si sentono abbandonati a loro stessi. Su twitter: “#MessinaSenzaAcqua, qui risparmiamo anche le lacrime… L’acqua serve” e ancora “Non ci resta che il mare. Città in lenta agonia” e “Anno 2015. Messina. Sicilia. Abbiamo Netflix ma ci manca l’acqua. Terzo Mondo. Abbandonati a noi stessi”.
Agli appelli sui social si unisce anche lo showman siciliano Rosario Fiorello: “Ogni tanto i social servono, e delle volte riescono a smuovere cose. Diamogli dentro!!! #MessinaSenzaAcqua, intervenga subito il governo!” scrive sul suo profilo twitter.
La crisi dunque, al momento non sembra passare, comincia piuttosto a prospettarsi l’ipotesi di una grave emergenza igienico sanitaria. A chiedere lo stato d’emergenza inoltre è stato anche lo stesso sindaco Renato Accorinti, che a margine del vertice in prefettura ha annunciato l’impiego di 13 autobotti «per rifornire meglio le parti più fragili della città come ospedali e cliniche».
Chissà quanto ancora questa città dovrà aspettare.