L’ultima testimonianza del recente incremento della brutalità della polizia americana arriva direttamente dal telefono di uno studente che ha ripreso un poliziotto mentre afferra per il collo una sua compagna di classe afroamericana e la trascina sul pavimento.
Un altro studente presente durante l’accaduto ha riportato che la ragazza ha utilizzato il cellulare durante la lezione, rifiutandosi di darlo all’insegnante e di lasciare il suo banco quando le è stato chiesto di uscire dalla classe, così l’agente Ben Fields, in vece di monitor scolastico, è stato chiamato per intervenire.
Quando ha chiesto alla studentessa di alzarsi, lei è rimasta in silenzio e Fields l’ha trascinata via con la forza. Un gesto tanto violento quanto insensato.
Un’inchiesta federale è stata aperta sull’accaduto e, oltre allo stesso ufficio dello sceriffo della Richland County in South Carolina, anche l’FBI investigherà sulle circostanze. Nel frattempo il poliziotto è stato sospeso; l’accusa corrente è violazione dei diritti civili.
Il video shock viene accolto con rassegnata rabbia in America, dove gli attacchi del corpo di polizia contro la comunità afroamericana sono sempre più frequenti.
Questo indusse la nascita del movimento “Black Lives Matter” nel 2013, prima sotto forma di semplice hashtag su Twitter e poi come vero e proprio nuovo movimento dei diritti civili. Le proteste di questo movimento sono state più marcate nella città di Ferguson, dove il 18enne Michael Brown fu ucciso da sei colpi di pistola del poliziotto Darren Wilson.
Mariarosaria Giacalone