La vicenda che ha portato al grave ferimento dell’agente Nicola Barbato, lo scorso 24 settembre, nell’ambito di una delicata operazione di polizia nel quartiere Fuorigrotta, ha scosso e non poco l’opinione pubblica, tenendo con il fiato sospeso l’Italia intera che, nel corso del mese trascorso in seguito a quel brutale episodio, non ha mai smesso di sperare che le condizioni dell’agente napoletano migliorassero.
Una preghiera che trova concreto riscontro nella realtà, in virtù del fatto che Nicola Barbato, il poliziotto 46enne ferito un mese fa durante quei concitati attimi consumatisi nei pressi della stazione della cumana in via Leopardi, è stato trasferito dall’ospedale Loreto Mare ad un centro di riabilitazione di Imola, dove verrà seguito dagli specialisti del Montecatone Rehabilitation Institute. Il poliziotto, dopo quasi un mese di ricovero durante il quale ha lottato tra la vita e la morte fino a uscire dal coma farmacologico e riaprire gli occhi, adesso sarà chiamato a compiere il secondo e faticoso step per giungere ad agguantare la piena guarigione.
Sarà il tempo a stabilire se quel conflitto a fuoco avrà comportato dei danni permanenti in grado di compromettere in maniera irreversibile la vita di Barbato che, di certo, in qualche modo, è già stata fortemente segnata.