“Sono sicuro che la scelta di Ercolano potrebbe rappresentare un grande contributo non solo al sistema culturale italiano, ma anche all’accrescimento della consapevolezza a livello europeo e internazionale della ricchezza del patrimonio archeologico, storico e culturale di Ercolano e dell’Italia intera”. Così José Manuel Durão Barroso, presidente per un decennio della Commissione Europea dal 2004 al 2010, scende in campo a favore della candidatura di Ercolano come capitale italiana della cultura per il biennio 2016-17. Un’investitura di grande importanza per il comune campano, uno degli unici due comuni del Sud rimasti in lizza nel novero delle ultime dieci pretendenti (Aquileia, Como, Ercolano, Mantova, Parma, Pisa, Pistoia, Spoleto, Taranto e Terni), in vista della scelta ufficiale ormai attesa per martedì 27 ottobre. Un’investitura arrivata con un’appassionata lettera che l’ex presidente della Commissione Europea Barroso ha indirizzato al Rettore dell’Università Suor Orsola di Napoli, Lucio d’Alessandro, con il quale in occasione di un incontro de “Il Sabato delle Idee” dello scorso anno era nata l’idea di un progetto internazionale proprio per la Villa dei Papiri di Ercolano. “Come cittadino europeo – ha scritto Barroso – avverto fortemente la consapevolezza che c’è bisogno di fare molto di più per conservare, salvaguardare e promuovere il nostro straordinario patrimonio culturale. E sono convinto che Ercolano capitale italiana della cultura può rappresentare una scelta molto importante per valorizzare una cultura che, orgogliosa del suo passato, sappia aprirsi alle innovazioni e allo sviluppo della contemporaneità e sappia proiettarsi verso il futuro”. “L’entusiasmo di Barroso verso il patrimonio culturale del nostro Paese ed in particolare del nostro territorio – evidenzia d’Alessandro – deve rappresentare un grande stimolo per le istituzioni campane per raccogliere questo invito ad impegnarsi di più in una valorizzazione del nostro straordinario patrimonio artistico, storico e archeologico, che, come indicato da Barroso, sappia guardare all’innovazione e proiettarsi verso il futuro proprio come al Suor Orsola facciamo con il Centro di Ricerca Scienza Nuova che lavora per progettare nuove esperienze di fruizione dei beni culturali attraverso le nuove tecnologie”. Con grande orgoglio il fondatore del Sabato delle Idee, Marco Salvatore, direttore scientifico dell’Istituto SDN di Ricerca Diagnostica e Nucleare, rivendica il ruolo propositivo del pensatoio che ormai da anni anima la progettazione culturale della Campania anche con il contributo dei grandi protagonisti della scena politica e culturale internazionale, come Josè Barroso, Jacques Attali, Edgar Morin, Jean Noel Schifano e i tanti ospiti di prestigio internazionale che il Sabato delle Idee ha portato a Napoli in questi anni. “La grande rete di adesioni istituzionali, culturali ed accademiche alla candidatura di Ercolano – sottolinea Marco Salvatore – rappresenta un esempio virtuoso di sinergia progettuale che è esattamente l’obiettivo fondante del Sabato delle Idee che vuole proporre un modello partecipativo che superi quell’individualismo fatto di ostacoli reciproci che da anni costituisce uno dei grandi mali che ostacolano lo sviluppo della Campania e del Mezzogiorno”. Grande soddisfazione da parte del Sindaco di Ercolano, Ciro Buonajuto, che, proprio con una lettera al Rettore del Suor Orsola Lucio d’Alessandro, finalizzata alla creazione di una sinergia culturale e formativa con la più antica università libera italiana, la prima ad aver avviato dei percorsi universitari sui beni culturali, aveva indicato proprio nella sinergia tra giovani, tra scuola e lavoro per la realizzazione di progetti di narrazione del territorio, e di percorsi “misti” di formazione professionale e tirocinio lavorativo uno dei punti fondanti della candidatura di Ercolano, per altro proprio guardando ad alcuni dei settori dell’innovazione sollecitata da Barroso, come lo storytelling, il digital marketing e il social media management dei beni culturali. “In particolare le parole appassionate e autorevoli di Barroso – evidenzia Buonajuto – rappresentano la migliore investitura per il primo punto del nostro progetto: “Ercolano Capitale Europea dell’Archeologia”, una serie di azioni pensate per valorizzare il genius loci che viene riconosciuto a livello mondiale ad Ercolano, ossia l’essere il luogo in cui l’archeologia ha avuto inizio, e per farla diventare la città mondiale di incontro di tutte le realtà pubbliche e private e di tutti gli esperti, appassionati e curiosi, della disciplina”.