Al giorno d’oggi la degenerazione della rete non conosce limiti, ma quanto è accaduto online tra due minorenni, una addirittura una bambina di appena 9 anni, ha dell’incredibile.
E’ stato scoperto grazie alle indagini della polizia postale delle Marche un ricattatore ‘a luci rosse’ di neanche 14 anni, per questo anagraficamente non imputabile. Il ragazzino avrebbe costretto due bambine, rispettivamente di 9 e 11 anni, a spogliarsi per accedere ad un gioco di ruolo online.
E’ questa l’accusa rivolta al 13enne, residente nella provincia di Messina, moderatore ed amministratore di un gioco di ruolo si internet. A far scattare le indagini della Polizia Postale delle Marche è stata proprio la denuncia dei genitori delle due bambine. Immediata la segnalazione alla Polizia Postale e delle Telecomunicazioni delle Marche, guidata dalla dottoressa Cinzia Grucci. Così, nel giro di pochi giorni gli agenti, analizzando il pc della bambina, sono risaliti fino all’autore della bravata, se così è possibile chiamarla.
Secondo quanto appreso dalle forze dell’ordine, il ragazzino avrebbe costretto le due a spogliarsi come unica condizione per essere ammesse nella cerchia dei giocatori. Una sorta di piccola ‘estorsione’, dove il ‘pizzo’ era la minaccia di non essere ammessa in uno di quei giochi di ruolo virtuali che così tanto appassionano le nuove generazioni. Una di loro avrebbe infatti ceduto al ricatto, nonostante questo non fosse poi servito realmente all’ammissione al gioco.
Il fatto risale a pochi mesi fa, quando i due bambini sono entrati accidentalmente in contatto. La piccola, anconetana in particolare, nonostante la giovanissima età, era riuscita ad entrare nella cerchia di utenti che partecipavano ad un gioco di ruolo di cui il 13enne teneva un po’ le fila.
Il 13enne, inoltre, avrebbe anche inviato sue foto di parti intime alle vittime. Quando i poliziotti lo hanno scovato, rendendosi conto con grande sorpresa che l’autore della vicenda non era altro che un bambino di neanche 14 anni, quest’ultimo non ha addirittura avuto nessuna paura nell’ammettere di essere stato lui ad organizzare tutto. Probabilmente perché essendo un minore di 14 anni, non è comunque imputabile, o forse, perché non ha capito realmente la gravità dei suoi comportamenti.