Si prospetta una grande puntata domenicale di Che tempo che fa,il salotto televisivo di Fabio Fazio con Luciana Littizzetto che avrà come ospiti Francis Ford Coppola,Cesare Cremonini,Gianluigi Buffon e Marco Marsullo.
Marsullo,classe ’85, scrittore napoletano, sarà ospite in trasmissione per presentare il suo terzo romanzo, edito da Einaudi nella collana Stile Libero, dal titolo “I miei genitori non hanno figli”.
Già autore dei fortunati Atletico Minaccia Football Club e L’audace colpo dei quattro di Rete Maria che sfuggirono alle Miserabili Monache, Marsullo racconta nel suo nuovo romanzo tra commoventi riflessioni,sagace ironia e brillante umorismo la storia di un diciottenne alle prese con i genitori, separati ormai da qualche anno, che sono a loro volta alle prese con il “rifarsi una vita” dopo la separazione.
Il protagonista, che l’autore ha volutamente lasciato anonimo, e attraverso il quale traspare una forte vena autobiografica, vive o per meglio dire subisce nell’ordine due case, due Natali, il gatto della madre,i pointer curatissimi del padre.E poi le battute di caccia dell’uno e gli stralunati viaggi sciamanici dell’altra sempre in cerca di se stessa,l’ossessione del padre per le foto dei suoi viaggi e quella di sua madre a caccia dell’uomo giusto attraverso decine di tentativi con quelli palesemente sbagliati.
Nel mezzo, la strampalata famiglia che circonda il diciottenne:«la Zia Susanna, una donna che ha l’equilibrio psichico di un cerbiatto prelevato dal suo habitat e lasciato da solo in mezzo a un incrocio qualsiasi di Manhattan» e i cugini Totò e Greta,tanto logorroica quest’ultima quanto sintetico quasi al limite dell’accidia il primo.
Più che raddoppiata però, l’esistenza del protagonista è spezzata,separata a metà,una vita dove valgono doppio solo le responsabilità visto che il diciottenne è costretto a gestire tutte le sue scelte,i primi amori,le amicizie, l’università e il difficile passaggio dall’adolescenza all’età adulta in assoluta e completa solitudine, a causa della cieca sensibilità dei genitori e della loro totale incapacità di essere tali, troppo presi da loro stessi fino al punto che si assisterà, nel corso della storia, ad un vero e proprio capovolgimento di ruoli e il figlio diventerà, suo malgrado, il genitore dei suoi genitori.
Il diciottenne, nel vano tentativo di assecondare le aspettative genitoriali circa il figlio perfetto «Ci sono figli di colleghi di mia mamma piú bravi di me in qualsiasi cosa, piú educati, meglio pettinati, meglio vestiti, piú svegli, affettuosi. Ci sono figli di colleghi di mia mamma che, forse, sono anche piú figli di mia mamma rispetto a me» si troverà in situazioni nate da scelte forzate,affrettate e poco consapevoli e a vivere quasi ospite della sua vita fino al finale che ovviamente non sveliamo.
Quello che potrebbe essere un argomento triste e terribilmente noioso diventa, grazie all’astuta penna di Marsullo, di grande intensità ma anche di grande divertimento.Capiterà al lettore di scoppiare a ridere fragorosamente in alcuni punti, come di avere i lucciconi in altri e capiterà di innamorarsi di questo diciottenne sia a chi i diciotto li ha passati da un pezzo sia a chi li deve ancora compiere.Nonostante il passare di decenni infatti,i cambiamenti della società e l’avvento delle nuove tecnologie lo scontro generazionale genitori/figli è una pietra miliare nel passaggio all’età adulta e risulta essere sempre attuale.Esso non passerà mai di moda,un pò come la t-shirt o come Gianni Morandi dei quali l’autore si professa essere un grande fan.