L’amore per Napoli, l’amore di Napoli, enfatizzato dalla maglia del Napoli: Lorenzo che va incontro al Vesuvio. Alla conquista di Napoli. Quanto amore, quante emozioni in un “semplice” disegno.
Un mix di colori e suggestioni che immortala le emozioni di quella notte magica che Insigne ha vissuto lo scorso 4 ottobre fondendosi in un tatuaggio che adorna il braccio destro di papà Carmine.
Genitore di quattro figli, tutti tirati su a pane e calcio, una passione ricalcato da tutti i suoi ragazzi: Lorenzo ce l’ha fatta e tuttora fa parte dell’Olimpo degli dei del calcio, Roberto è cresciuto nelle giovanili azzurre e gioca ad Avellino, gli altri due, Antonio e Marco si sono fermati ai campionati minori. Ragazzi nati per strada, puliti, gente educata. Tra padre e figlio, il rapporto è particolare. Carmine quasi tutti i giorni accompagna Lorenzo a Castel Volturno, si intendono con lo sguardo. “E’ sempre stato così, con lui non ho mai alzato la voce, quando gli dicevo no, era no e basta”. Da una parte il rispetto verso il genitore, dall’altra la dignità di un padre che si è arrangiato per tutta la vita. E che stravede per lui, uscito dal limbo di un infortunio tremendo e dalla rabbia per i fischi del pubblico amico. Ora Insigne va forte, è ritornato in Nazionale e il San Paolo è tutto dalla sua parte.
Lorenzinho ha cambiato la storia di una famiglia semplice ma rispettosa, genuina, dignitosa.