Pompei.Dopo la pioggia dei giorni scorsi, si contano per l’ennesima volta i danni al sito degli scavi archeologici,ormai vittima costante del dissesto idrogeologico,che ad ogni pioggia apporta nuove ferite all’inestimabile patrimonio che vi è conservato.
Questa volta a subire i danni del maltempo è la domus di Giulio Polibio.Un fiume di acqua piovana si è infiltrato infatti nel terrapieno dell’area archeoligica non ancora scavata, posta alle spalle della casa di Polibio, spingendosi impetuosamente fino all’ingresso della domus e provocando un rigonfiamento del pavimento ornato di mosaico e cocciopesto.
La casa di Giulio Polibio,ricco liberto dedito alla politica, risale al II secolo a.c. e si affaccia sul decumano inferiore di via dell’Abbondanza.Costituita da un doppio atrio, uno coperto l’altro con compluvio,rappresenta un vero scrigno di tesori tanto che negli anni vi sono stati rinvenuti reperti tra i più preziosi dell’intero sito. La domus,ora chiusa al pubblico è famosa per il percorso multimediale promosso qualche anno fa che prevedeva una ricostruzioni virtuale della casa,con il riposizionamento di copie degli arredi antichi e l’ologramma del padrone di casa che guidava i turisti durante la visita.
Tra il dicembre 2009 e il febbraio 2010 per la domus di Giulio Polibio il commissariato straordinario per l’emergenza scavi guidato da Marcello Fiori, finanziò lavori urgenti per la manutenzione, il recupero e la conservazione di affreschi e pavimenti per spesa totale di 343 mila euro.Lavori che non sono bastati purtroppo per mettere al riparo le meraviglie che vi sono contenute.
Il soprintendente archeologo di Pompei, Massimo Osanna con una squadra di restauratori della soprintendenza ha effettuato in questi giorni diversi sopralluoghi nella casa per stabilire l’entità dei danni subiti e per monitorare i primi interventi.Nel corso del sopralluogo i restauratori,coadiuvati dai vigili del fuoco, hanno verificato con sollievo l’assenza di ulteriori rischi per le strutture portanti.