Sarebbero una cinquantina i candidati al concorso dirigenti in Campania che stanno lottando per far valere quelli che considerano i loro diritti violati.
Facciamo riferimento agli aspiranti dirigenti scolastici che hanno partecipato al concorso del 2011 (già al centro di svariate polemiche) con riserva e, pur avendo superato tutte le prove, sono stati esclusi per ragioni giudicate ‘illegittime’.
Così il gruppo dei 50 candidati ammessi con riserva, e poi esclusi dalla graduatoria finale della Regione Campania, dopo aver percorso ogni strada legale per veder riconosciuto il proprio giusto titolo, intendono porre all’attenzione pubblica questo caso che per molti versi appare un paradosso.
I candidati denunciano in particolare il fatto che non sia stata applicata per loro la legge 107, comma 88, che ha previsto una sanatoria per il precedente concorso, relativo al biennio 2004/2006, e non per quello del 2011. Da qui, la nascita di un comitato: il “Comitato esclusi” il quale richiede che la legge 107 venga modificata o integrata a favore dei 50 ESCLUSI dal concorso del 2011.
”Pur avendo superato tutte le prove valutabili non siamo inseriti in graduatoria di merito nè l’ultima legge della scuola ha contemplato il nostro status”, spiegano gli ‘esclusi’.
Bisogna anche ricordare che in passato, per il precedente concorso a Dirigenti scolastici, si è verificato un caso analogo ed il Governo è conseguentemente intervenuto mediante il Decreto legge 7 Aprile, n. 58,detto anche salva-dirigenti, convertito poi in Legge a giugno 2014, equiparando coloro che avevano superato le prove scritte ed orali a tutti gli altri, anche se non in possesso di tutti gli ulteriori requisiti richiesti dall’iniziale bando.
Tra l’altro andrebbe considerata la possibilità fondata che gli esclusi possano avanzare richieste di risarcimento nei confronti dell’Amministrazione per danni da stress, causato dalla lunga attesa delle prove (in particolare quelle orali) e dalle spese sostenute per le preparazioni.