Iniziano ad emergere i primi dettagli volti a far luce e chiarezza sul folle episodio costato la vita a due persone all’alba del 25 luglio scorso.
Al termine di una notte trascorsa in un locale del puteolano in cui, come ogni venerdì sera, Aniello Mormile lavorava come dj, in compagnia della sua ragazza Livia Barbato, nel bel mezzo della tangenziale ha effettuato un’inversione ad “U” percorrendo contromano ben cinque chilometri, prima di schiantarsi contro la vettura guidata da Aniello Miranda, un 48enne che all’alba di quello stesso giorno, percorreva la tangenziale nel corretto senso di marcia per recarsi a lavoro, comportando così la morte di quest’ultimo e di Livia, la sua fidanzata.
Una manovra folle alla quale gli inquirenti cercano di dare un senso, una motivazione, anche e soprattutto in virtù del fatto che Mormile rigetta le accuse di omicidio volontario, seppur non consegni una spiegazione utile a conferire “legittimità” a quell’incomprensibile gesto.
In attesa di conoscere l’esito dell’esame tossicologico che chiarirà lo stato plico-fisico in cui versava il dj alla guida dell’auto, giunge l’esito dell’analoga perizia effettuata sul corpo di Livia.
La ragazza aveva bevuto qualche drink quella sera, ma non era sotto effetto di sostanze stupefacenti. Non aveva neanche particolarmente alzato il gomito, il suo tasso alcolemico era alterato, ma non al punto tale da perdere ogni forma di lucidità ed equilibrio. Non aveva assunto pasticche, non aveva fumato spinelli o sniffato cocaina.
Il che infittisce il mistero che avvolge quei concitati e folli attimi. Difatti sono tuttora in corso accertamenti da parte della Procura anche su altri versanti. Uno dei principali nodi da sciogliere riguarda la posizione di Livia, all’interno dell’auto. Non è chiaro se fosse seduta sul sedile anteriore, sul sedile al fianco alla posizione di guida, o se stesse dietro, nella parte posteriore. Non è chiaro se fosse cosciente o se stesse riposando. Anzi, un altro macabro dubbio emerge tra le ipotesi al vaglio degli inquirenti: Livia poteva essere già morta, prima che Nello compiesse la sua manovra omicida.
Ed è proprio per far luce su questi macabri dettagli che sono in corso le indagini su reperti interni all’auto, per stabilire se ci sono tracce della ragazza nella parte posteriore della vettura.
Nei prossimi giorni sono attesi gli esiti esami tossicologici di Mormile che forniranno ulteriori dettagli anche sulle condizioni del dj, a proposito dell’assunzione di eventuali sostanze stupefacenti, anche se, allo stato attuale, è tutto nelle mani di Nello. È lo stesso artefice di quella manovra killer l’unico detentore della verità e molto dipende dalla sua stessa volontà di chiarire come sono andate le cose durante quella notte, nel corso di quei chilometri che hanno segnato per sempre due vite ed anche la sua, quella di Nello: unico superstite ed unico testimone di quella folle vicenda. Solo lui può chiarire con inconfutabile esattezza la motivazione che l’ha spinto ha invertire il senso di marcia, durante quella notte in tangenziale, firmando la condanna a morte di due vite.