Gli umanisti fanno incursione nel Villaggio della Scienza. Allestito in Piazza del Plebiscito per la 29esima edizione di Futuro Remoto, in programma da venerdì 16 a lunedì 19 ottobre, il più importante Festival italiano della cultura scientifica e tecnologica sarà infatti animato non solo da matematici, fisici, biologi e ingegneri ma anche da letterati, filologi, psicologi, linguisti, archeologi e storici dell’arte.
Nel corso delle quattro giornate dedicate quest’anno all’attualissimo tema “Le Frontiere”, i ricercatori del Dipartimento di Studi Umanistici (DSU) dell’Università degli Studi “Federico II” testimonieranno attraverso laboratori, conferenze e dibattiti le mille contaminazioni tra le “due culture”.
Dalle poesie di Ungaretti e Montale dedicate ai lanci spaziali alle rivoluzioni introdotte dai motori di ricerca nello studio dei papiri latini, dai laboratori teatrali per scuotere giovani e meno giovani dall’inerzia esistenziale (“o’ sfastirio” ) alla costruzione di un’arca di Noé digitale per salvare le biblioteche di autori dell’Ottocento e del Novecento, gli umanisti mostreranno al pubblico in che modo le nuove tecnologie trasformano e arricchiscono la loro ricerca.
Non solo. Sono previsti incontri per conoscere i segreti del mestiere di archeologo, giochi per imparare a “costruire il Rinascimento”, laboratori di Testoscrittura per provare a decodificare le evoluzioni (e le involuzioni?) del linguaggio al tempo di Wathsapp e Facebook, seminari contro gli stereotipi di genere, esercitazioni per toccare con mano in che modo l’intelligenza artificiale cambierà il nostro modo di insegnare e apprendere e, infine, attività per scoprire “Serious Games” progettati per simulare e comprendere anche i più imponderabili aspetti della vita degli esseri umani.
“La quantità e la qualità della partecipazione dei docenti del Dipartimento di Studi Umanistici (DSU) a Futuro Remoto – osserva Edoardo Massimilla, direttore del DSU – mostra, ove mai ce ne fosse ancora bisogno, che l’idea delle ‘due culture’, l’un contro l’altra armata, è soltanto una ‘fable convenue’. La vera frontiera della ricerca sta piuttosto nelle straordinarie possibilità di sviluppo offerte dall’interazione delle scienze particolari, dei saperi positivi”.
Concentrate soprattutto nel Padiglione “Segni, Simboli e Segnali”, rivolta all’esposizione delle nuove forme di comunicazione, all’evoluzione dei linguaggi dal passato al futuro ed alla città vista come luogo simbolico, le attività promosse dal DSU vedono impegnati i seguenti ricercatori: Bianca De Divitiis, docente di Storia dell’Arte moderna, con il laboratorio per bambini “Giochiamo a costruire il Rinascimento” e attività su “Nuove ricerche sul Rinascimento in Italia meridionale”; Bianca Ferrara, ricercatrice in Archeologia classica, con incontri e seminari su “Il mestiere dell’archeologo”; Francesca Dovetto, docente di Glottologia e linguistica, con il “Laboratorio di Lettoscrittura: alla ricerca dei sensi”; Francesca Marone, ricercatrice Pedagogia generale e sociale, con due laboratori sul tema “Margini e confini. Nuove frontiere dell’educazione”; Orazio Miglino, docente di Psicologia dello sviluppo e direttore del NAC – Natural and Artificial Cognition Lab, con laboratori e dimostrazioni incentrate sul tema “Dalle Teorie (scientifiche) alla Realtà (simulata)”; Santa Parrello, ricercatrice in Psicologia dello Sviluppo, con “Sperimentazioni teatrali con i giovani alle frontiere dell’educazione”; Pasquale Sabbatino, docente di Letteratura italiana, con laboratori e incontri su “Letteratura e teatro in digitale”; Antonio Saccone, docente di Letteratura italiana moderna e contemporanea, con una conferenza su “Narratori, poeti, cineasti italiani e le esplorazioni spaziali del secolo scorso”; Maria Chiara Scappaticcio, ricercatrice di Lingua e Letteratura latina” con le attività laboratoriali “Puzzle e papiri: giocare con le immagini per ricostruire i testi” e “Leggere i papiri latini: laboratorio di lettura dei testi antichi”; Marisa Squillante, docente di Lingua e Letteratura latina, con incontri e seminari sul rapporto tra “Filologia classica e nuove tecnologie”.