I Cuccaro, soprannominati i “cuccarielli”, personificano un’organizzazione criminale il cui “regno” è collocato a Barra. Un clan imbrigliato per anni in cruenta guerra con i Formicola di San Giovanni a Teduccio. Alla base dei sanguinosi contrasti, secondo gli inquirenti, c’era l’agguato mortale contro Salvatore Cuccaro, potente numero uno della cosca familiare di Barra nonostante avesse soltanto 31 anni.
Era il 3 novembre del ’96 quando il giovane boss si trovava in compagnia di un amico incensurato nei pressi del commissariato di zona. Aveva appena firmato il registro dei sorvegliati speciali e in moto, sul sellino posteriore, stava tornando a casa. I sicari furono rapidissimi: lo affiancarono e scaricarono una raffica di proiettili contro Cuccaro.
Un clan che sovente è finito al centro di controverse vicende che hanno destato scalpore, attirando l’attenzione pubblica e mediatica. In tale ottica, l’arresto messo a segno il 21 giugno scorso nel quartiere Barra, personifica l’esempio più eloquente in termini di “spettacolarizzazione della camorra” messo a segno dall’ideologia criminale. In quella circostanza, le manette scattarono ai polsi del Luigi Cuccaro, i carabinieri lo stanarono del cuore della notte e la folla tentò di impedire ai carabinieri di portarlo via. Stamani, il colpo messo a segno dai carabinieri di Torre Annunziata ai danni del medesimo clan, invece, non è andato incontro ad alcun genere di intoppo.
Le forze dell’ordine hanno catturato Michele Cuccaro, 49 anni, considerato l’attuale capo del clan e che figurava fra i cento latitanti più pericolosi. Cuccaro è stato rintracciato dai militari dell’Arma a Latina. Al momento della cattura era armato e si è arreso senza opporre resistenza. Ricercato dal luglio del 2013 e latitante dal novembre dello stesso anno, Cuccaro era per l’appunto inserito dal ministero dell’Interno nell’elenco dei latitanti più pericolosi.
I militari gli hanno notificato un’ordinanza di custodia cautelare per associazione per delinquere di tipo mafioso, omicidio, traffico di stupefacenti, contrabbando e altro.