Giuseppe Civati, sostiene la liberalizzazione della cannabis anche come volano per far ripartire l’economia.
Secondo Civati la proposta di legge sulla legalizzazione appunto, renderebbe “più della Tasi, ed avrebbe effetti paragonabili a quelli prodotti dagli 80 euro”. “Renzi ha già detto di essere contrario e su questa proposta partirà lo stesso ostruzionismo visto sulle unioni civili. O accompagniamo la discussione della proposta con una campagna forte di informazione o rischiamo di approvare il Ponte sullo Stretto invece che la liberalizzazione della cannabis” sostiene inoltre.
Così, nonostante le ovvie opposizioni, è iniziato alla Camera il cammino della proposta di legge per la legalizzazione della cannabis. Ma la strada per l’approvazione sarà ovviamente lunga e piena di ostacoli, come ha confermato Pippo Civati, sostenitore dell’iniziativa: “E’ stata solo calendarizzata nell’agenda trimestrale, deve essere deciso con quale priorità, si scontrerà con altri competitori più apprezzati come argomento, però spero che entro l’anno si discuta“.
La proposta di legge in breve prevede che: i maggiorenni possano detenere una quantità di 15 grammi a casa e 5 grammi fuori. Sarà possibile coltivare a fino a 5 piante, mentre è vietata la vendita. Resta il divieto di guida in stato di alterazione.
Per Civati i numeri per approvare la legge possono essere trovati: “La maggioranza attuale che governa il Paese non è favorevole, a partire dal premier, la maggioranza ci può essere solo con il contributo di tutte le opposizioni e di un pezzo di maggioranza“, ha commentato.
Con la liberalizzazione della cannabis, “l’Italia – rimarca Civati – avrebbe l’occasione di fare una grande riforma, e tutti sanno quanto io sia scettico sulle riforme di questo governo. Ma questa sarebbe una riforma clamorosa, anche del punto di vista economico“. Con introiti che consentirebbero, a detta dell’ex dem, di evitare “tagli al welfare” e fare “investimenti per la sicurezza“.
“Ci sono ragioni di liberalità e moralità per andare avanti – prosegue Civati – oltre al superamento di logiche medievale, anche se sono certo che in Medioevo era molto meglio. Non è un tema di nicchia o da adolescenti, ma una questione che vale molto più della Tasi” a livello di entrate per le casse dello Stato. “Con qualche compagno radicale stiamo pensando di accompagnare questa battaglia anche fuori dal Parlamento. Non so più cosa si debba fare, forse dovremmo indossare delle felpe visto che in questo periodo sembra che solo così arrivi il messaggio“, ironizza Civati canzonando il leader della Lega, Matteo Salvini.