Stile di vita sano ed un’efficace opera di prevenzione: questi i capisaldi nell’opera di contrasto alle malattie epatiche, leitmotiv della quarta edizione della rassegna “A Napoli ci vuole fegato” che quest’anno è stata inserita tra le iniziative di “Napoli per l’Expo”.
Dalle 10.00 alle 19.00 di domani, sabato 3 ottobre, in piazza Dante un team di esperti sarà in campo per sensibilizzare la cittadinanza sull’importanza di un costante impegno nella lotta contro la crescente diffusione delle malattie croniche del fegato – per le quali la Campania detiene il triste primato. Oltre alla distribuzione di materiale informativo da parte della EpaC onlus, presso l’area medica sarà possibile ricevere pareri terapeutici e sottoporsi gratuitamente ad un’ecografia al fegato. Spazio anche alla promozione del consumo di frutta e verdura con la cooperativa agricola Terra Orti che offrirà prodotti della Piana del Sele e con uno stand della Toraldo, che oltre ad omaggiare i visitatori di un buon caffè, illustrerà gli effetti benefici di un moderato consumo della “bevanda del diavolo”.
Confermata anche per questa edizione l’adesione da parte della Polizia Municipale di Napoli che, con gli uomini del reparto motociclisti, fornirà informazioni sul test etilometro e narco-test. Patrocinata dall’università Federico II e dalla Seconda Università di Napoli, da Comune di Napoli e Regione Campania, dall’Associazione Italiana Studio Fegato, dalla Fondazione Italiana per la Ricerca in Epatologia e dalla già citata EpaC Onlus, la manifestazione ha ottenuto anche il pieno sostegno da parte dello staff di “Un Posto al Sole” – punto di riferimento della scena culturale campana e non solo – che sabato mattina sarà rappresentato in piazza Dante dall’attore Davide Devenuto (nella soap opera, Andrea Pergolesi). «La prevenzione è fondamentale – spiega il prof. Giovanni Battista Gaeta, Ordinario di Malattie Infettive presso la Seconda Università di Napoli e membro del Comitato Organizzatore della Manifestazione – molti pazienti lo capiscono quando hanno già sviluppato una malattia epatica in fase avanzata. Questo si può evitare andando ad individuare per tempo la malattia, sia essa di origine metabolica o virale. Curare precocemente si può!».