Nell’ambito della rassegna di Teatro Civile (30 settembre – 4 ottobre) promossa dall’Assessorato alla cultura e al turismo del Comune di Napoli che ha visto tre grandi nomi della scena napoletana, Enzo De Caro e Antonio Onorato con Marcello Colasurdo presentare lo spettacolo “La mia citta’, musica e poesia per Napoli” pensieri e vibrazioni sonore in duo Pensieri, musica e poesia di Napoli in tempi e autori diversi (da Eduardo e Antonio De Curtis, a Don Gennaro Matino e Pino Daniele, fino a Di Giacomo e Massimo Troisi).
Tradizione e innovazione nei grandi eccellenti artisti partenopei con contaminazioni musicali trasversali per generi e culture dalle profonde radici della cultura del Sud fino al jazz e alle espressioni e ai ritmi così a noi affini del prezioso universo dei Nativi d’America: un viaggio di parole e note ‘schierate’ dalla parte del libero pensiero, la legalità diffusa, l’evoluzione delle coscienze, un’onda di speranza (e la speranza di un’onda).
Il sodalizio artistico tra Enzo Decaro e Antonio Onorato si arricchisce per l’occasione della straordinaria partecipazione di Marcello Colasurdo.
La rassegna di teatro civile proseguirà sabato e domenica come segue:
Sabato 03 ottobre 2015 ore 20:00 – Piazza Forcella
Compagnia Associazione La Carrozza d’Oro
Radio Libertà, un racconto che ha il fascino dell’epopea di Alfredo Giraldi, scritto in collaborazione con Giuseppe Aragno con Alfredo Giraldi e Luana Martucci regia di Luana Martucci
Lo spettacolo è introdotto dalla presentazione del prof. Giuseppe Aragno. Radio Libertà è la storia di una radio nella Barcellona repubblicana. Una radio antifascista voluta e messa su da un avvocato napoletano, Carmine Cesare Grossi, socialista e antifascista, durante la guerra
civile spagnola. Radio Libertà è la storia di una famiglia napoletana, la famiglia Grossi appunto, che sceglie di schierarsi, sceglie da che parte stare, e raggiunge Barcellona facendo un giro lungo, molto lungo, passando attraverso l’Argentina, il Belgio e la Francia. Radio Libertà è la storia di Ada, una ragazza che ha solo 19 anni quando attraversa l’Oceano Atlantico, con la famiglia, per tornare in Europa e diventare poi la voce della Spagna insanguinata, la voce della Spagna libera, che si rivolge agli antifascisti di tutta Europa perché portino il loro aiuto. Radio Libertà è la storia di Renato, eroe sconfitto e dimenticato, che vede vent’anni di una vita ridotti in cinque righe di un foglio indifferente, alla fine di un interrogatorio. Un ragazzo di vent’anni che si scontra con la forza disumana della storia che travolge i vinti e non consente scampo. La storia di Aurelio, il quale segue il fratello maggiore sul fronte spagnolo. La storia di Maria Olandese, ex soprano, una donna molto forte, moglie e madre. Una donna capace di fermare i fascisti che vogliono arrestare suo marito con la sola forza del suo sguardo.
Domenica 04 ottobre 2015 ore 18:00 – Nuovo Teatro Sanità (piazzetta San Vincenzo, 1)
Compagnia teatrale di Enzo Moscato/La Casa del Contemporaneo
Patria Puttana da Rasoi, Luparella e Piece Noir di Enzo Moscato
Dell’universo espressivo di Moscato, le puttane le cosiddette donne di piacere, che più spesso è piuttosto disgusto, rammarico, dolore sono forse le figure più emblematiche e centrali.
Dalla Signora di Piece noir all’Assunta di Bordello di mare con città, dalle omologate nel mestiere Lulù 1, Lulù 2, Lulù 3 di Trianon alla stessa Luparella o a Bolero Film e Grand Hotel di Ragazze sole con qualche esperienza, le puttane hanno tutte rappresentato un punto
fermo e privilegiato nel dare voce e corpo al concetto/prassi di una scena tesa a smascherare – con malinconia ma anche con tanta ilarità – la presunta insufficienza e marginalità di ciò che viene detto il femminile. Soprattutto quello ferito, venduto, comprato, mercificato,
ingannato e mistificato da una Storia gestita da millenni, in assoluto, dal maschile. “Patria Puttana” allora, è una piccola ma significativa silloge di questa inclinazione e amore di Moscato.
Un rapsodico ma profondo omaggio a quella sorta di casa, territorio, comune luogo di giacenza e resistenza patria, appunto che egli ritiene di dividere e con-dividere con la Donna naturale o artificiale, tale per biologia o per libera, esistenziale scelta e con la Prostituta hegelianamente, libera schiava di un padrone incatenato facce, entrambe, nella sua scrittura, di un materno feroce e tenerissimo, nel mettere in moto tutta la sua accesa fantasia di cantore della Differenza e della Contro-serialità.
Ingresso gratuito fino ad esaurimento posti disponibili.