Michele Zagaria, detto “capastorta”, è uno dei boss più temibili e temuti della storia della criminalità organizzata, leader del clan dei casalesi.
Zagaria viene considerato “il re del cemento” su scala nazionale e in tal senso personifica il nuovo volto dell’ideologia camorristica, capace di ampliare il business del clan, affondando le grinfie in affari apparentemente leciti, quali edilizia, appalti pubblici e non. Il clan Zagaria, infatti, ha controllato appalti e costruzioni edilizie non solo in Campania: Lazio, Toscana, Umbria, Abruzzo, la Lombardia e, in particolare, Emilia-Romagna sono le altre regioni italiani in cui il clan Zagaria è riuscito ad imporre la sua egemonia criminale, servendosi di un’attività “insospettabile”.
L’ennesimo colpo alla fazione Zagaria del clan dei Casalesi è giunto stamani, per effetto dei quattro arresti eseguiti dalla polizia di Caserta e dai carabinieri del Ros.
Tra le persone coinvolte nell’operazione c’è anche Gesualda Zagaria, la sorella del boss Michele Zagaria, catturato il 7 dicembre del 2011 dopo una latitanza di 16 anni ed attualmente recluso in regime di 41 bis, da lui stesso definito in una recente udienza di un processo a suo carico “una condizione di vita disumana”.
La accuse mosse a carico degli indagati oscillano tra l’associazione a delinquere di stampo mafioso, al favoreggiamento, fino alla ricettazione e concorso esterno in associazione a delinquere. La stessa sorella del boss Michele, Gesualda Zagaria, dovrà rispondere anche di ricettazione.
Gli arrestati sono ritenuti dagli inquirenti della Direzione distrettuale antimafia partenopea organici alla “famiglia Zagaria”.