È stato un giorno diverso ed emozionante.
Di noi ragazzi di Ponticelli e del nostro quartiere si parla sempre allo stesso modo, quando se ne parla.
Camorra, droga, ignoranza, sia per mancanza di cultura che di comportamenti civili, povertà, degrado e tante altre realtà poco piacevoli da vivere e da raccontare.
E quando non ci sono i soliti problemi di mezzo, di noi non si parla.
La visita del Presidente della Repubblica è servita soprattutto a questo: a far parlare di noi in maniera diversa e a far sapere a tutta Italia che anche a Ponticelli esistono le scuole e anche qui i ragazzi le frequentano.
Mattarella ha spiegato l’importanza dell’istruzione, soprattutto per combattere la criminalità e nessuno meglio di noi può confermare quanto questo sia vero. Del resto, la storia del ragazzo a cui è dedicato il nostro istituto, ce lo ricorda ogni giorno.
È stato bello vedere tante persone importanti non solo nel nostro istituto, ma in un quartiere che non è molto abituato alla presenza delle istituzioni. Era una cosa che non avevamo mai vissuto e che ci ha sorpreso, proprio perché siamo abituati a vivere riposti in un angolo.
Quello che speriamo e che ci auguriamo è che da questa visita e dall’attenzione che si è creata intorno alla nostra realtà, nasca un messaggio che cambi il modo di pensare di tutti e che da oggi, non da ieri, potremo essere più considerati, noi ragazzi e tutti i cittadini del quartiere, per far rifiorire un posto che ha tanta, tantissima voglia di vivere in maniera civile e nel rispetto della legalità.