Abbiamo già appreso la notizia nei giorni scorsi riguardante lo scandalo Volkswagen. Il marchio tedesco in Italia ha già bloccato la vendita di ben 40 mila auto che montano il motore Euro 5, un motore diesel che contiene un software in grado di truccare le emissioni inquinanti. Tali 40 mila auto coinvolte nella decisione di Volkswagen Italia si trovano al momento in molte concessionarie di diverse città italiane.
La comunicazione riguarda circa 2.500 veicoli dei marchi: Volkswagen, Audi, Seat, Skoda, in attesa di “fare chiarezza” su un particolare software utilizzato sui motori Diesel. La misura non riguarda invece nuovi Euro 6, in vendita dall’1 settembre.
Una decisione clamorosa, che oltre a riguardare circa 40 mila vetture ora bloccate sui piazzali, mette in ulteriori difficoltà economiche non pochi dealer già danneggiati da una crisi del settore senza precedenti che finalmente sembrava risolta dopo quasi dieci anni di perdite. «Come sapete — è scritto nella lettera firmata da Massimo Nordio, amministratore delegato della filiale italiana del gruppo di Wolfsburg — Volkswagen sta lavorando a pieno ritmo per fare chiarezza su alcune problematiche che riguardano un particolare software utilizzato sui nostri motori Diesel. Come misura precauzionale, vi preghiamo di sospendere, con effetto immediato, la vendita, l’immatricolazione e la consegna dei soli veicoli equipaggiati con motori diesel Euro 5 tipo EA 189».
I modelli in questione probabilmente ammonterebbero a 19, ovvero Audi: A3, A4, A5, A6, TT, Q3 e Q5. Seat: Leon, Altea e Alhambra. Skoda: Yeti, Octavia e Superb. Volkswagen: Maggiolino, Sharan, Touran, Golf, Passat e Tiguan. Per l’elenco ufficiale bisognerà attendere le informazioni e la lista del Ministero dei trasporti tedesco.
In Italia Volkswagen nel 2014 ha venduto 110, 227 macchine di cui circa il 60 per cento con motore diesel per una quota di mercato intorno al 8 per cento. La decisione di sospendere le vendite in Italia rappresenta la conferma che lo scandalo partito negli Stati Uniti si allarga definitivamente anche in Europa, dove Volkswagen l’anno scorso ha piazzato quasi un milione di vetture diesel su un totale di un milione e 620 mila immatricolazioni della Casa tedesca. Ora il blocco delle vendite si diffonderà inesorabilmente anche in altri Paesi dell’Unione europea. Tanto più che le recenti dichiarazioni del ministro dei trasporti tedesco, Alexander Dobrindt lasciano poco spazio ai dubbi e di fatto mettono in un angolo Volkswagen. «Siamo stati informati — ha infatti detto il ministro a Fox News — che in Europa i veicoli con motori diesel sono stati manipolati».
La domanda che si staranno facendo in molti è: cosa rischia il proprietario di un’auto diesel con centralina modificata? Per il momento non rischia nulla. E se mai dovessero essere rilevate irregolarità nella omologazione, la responsabilità ricadrebbe solo sul costruttore. La vettura è formalmente rispondente ai requisiti di legge, dovrà essere il costruttore a impegnarsi in tempi brevi a fornire gli elenchi delle auto incriminate, a richiamarle per gli aggiornamenti gratuiti al software.