Un istituto che prende il nome da uno studente, ucciso nel 1996 perché aveva osato guardare in faccia il malvivente che voleva rubare il motorino del suo amico: questa è la premessa dalla quale nasce la storia dell’Ipia Davide Sannino di Ponticelli che il prossimo lunedì, 28 settembre, riceverà la visita del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.
Una scuola di periferia, come tante, ubicata in un quartier innegabilmente difficile, ma che esige d’essere percepita e concepita come tale, accantonando gli stereotipi e le banalità nelle quali è facile cadere, soprattutto in un momento storico particolarmente concitato per effetto degli innumerevoli episodi conditi da sangue e polvere da sparo che portano l’inconfondibile firma della camorra. Gli indirizzi e le opportunità che l’istituto offre agli studenti sono tanti: l’enogastronomico, l’accoglienza turistica, audiovisivi, odontotecnico, moda, elettrico ed elettronico. Gli studenti iscritti sono circa 700 e nella maggior parte dei casi, si tratta di ragazzi abituati a crescere in fretta, misurandosi con realtà e problematiche tutt’altro che confacenti alle preoccupazioni e alle ansie ben più frivole che dovrebbero contraddistinguere ed accompagnare l’esperienza scolastica.
Il presidente Mattarella e il ministro Giannini saranno lì, insieme alla RAI, lunedì 28 settembre per la tradizionale cerimonia di inaugurazione dell’anno scolastico: ci saranno rappresentanze di studenti di tutta Italia; gli studenti del Sannino canteranno l’inno della scuola, dal titolo “Il sogno”.
Questa nuova location sostituisce quest’anno il cortile del Quirinale, storica ambientazione, da cui il presidente della Repubblica Mattarella e il ministro Giannini rivolgeranno a studenti e docenti il loro messaggio di augurio per lo svolgimento del nuovo anno scolastico. All’evento parteciperanno, oltre alle massime autorità dello Stato, esponenti del mondo della cultura, dello sport, dello spettacolo e delegazioni di studenti e professori provenienti da tutta Italia. L’ordinanza del Comune prevede la chiusura temporanea al traffico, dalle ore 7 alle ore 15, di via Martiri della Libertà, di via Ettore Pancini e di via Domenico Rea.
Un percorso, quello che il capo dello Stato sarà chiamato a compiere che nelle ore trascorse ha subito un restyling a quale non si assisteva da tempo.
Ciò che ha destato maggiore ed indispettito stupore da parte della cittadinanza locale è il continuativo ed estenuante lavoro compiuto dall’Asia durante l’intera mattinata di venerdì, volto a ripulire alla perfezione l’intero percorso che il Presidente attraverserà per giungere all’istituto scolastico, oltre alle altre meticoloso operazioni che sono state compiute per rendere più “roseo” quel percorso. Solo quel percorso e le realtà che lo costeggiano.
Una scena vista e rivista che si ripete tutte le volte che la città è chiamata ad accogliere “un evento di cartello”.
Questo è quanto accadde lo scorso marzo, quando in città giunse Papa Francesco; questo è quanto si ripete nel corso di queste ore, per effetto della visita di Mattarella in una periferia notoriamente abbandonata, declassata e in balia della povertà e della delinquenza, ma che almeno per qualche ora e nell’ambito di quella lingua d’asfalto circoscritta da un percorso ben definito, deve indossare una provvisoria e falsata maschera di “svizzero decoro”.
Passeggiare lungo le strade di Ponticelli, durante queste ore, vuol dire percorrere “le vie del paradosso”, capaci di insegnare un’amara, ma sincera lezione di vita: volere è “potere”.