«Questo posto è rappresentativo di una Napoli diversa, di quel cambiamento che io sogno da tanto. Qui si lavora seriamente, ogni giorno. Si fa un lavoro culturale continuo e a luci spente. E questo lavoro è l’indice di un cambiamento che può avvenire. Se io potessi scegliere dove stare, vorrei essere qui».
È con queste parole che Roberto Saviano ha espresso l’amore verso il Nuovo Teatro Sanità (visitato l’anno scorso durante un suo soggiorno a Napoli) ed è da queste parole che Mario Gelardi è partito per dare vita alla prossima stagione teatrale 2015-2016, intitolata appunto “Vorrei essere qui” e presentata in conferenza stampa nella splendida chiesa settecentesca sede del teatro che si trova in piazzetta San Vincenzo, nel cuore della Sanità.
Il rione Sanità è noto per aver dato i natali a Totò,per aver fatto da sfondo a molti film come ad esempio L’oro di Napoli e perchè Eduardo De Filippo vi ha ambientato una delle sue commedie più famose, il Sindaco del Rione Sanità.
Il Nuovo Teatro Sanità nasce in una realtà tanto bella quanto difficile due anni fa, grazie all’impegno e alla caparbietà di un gruppo formato da giovani sotto i trent’anni coadiuvati da un gruppo di professionisti del settore teatrale e diretti da Gelardi. Ottanta posti e un palcoscenico che hanno trovato spazio tra i mosaici e le bellezze artistiche della chiesetta abbandonata da decenni e che hanno accolto decine di ragazzi che vedono il teatro come unica fuga da un quartiere che non offre loro le possibilità che tutti i giovani meriterebbero.
Quello che è stato definito dai media un vero e proprio miracolo ha goduto immediatamente del parere favorevole e della fiducia di grandi nomi del mondo dello spettacolo.Molti artisti infatti lo hanno scelto per mettere in scena i loro spettacoli che hanno portato un flusso inarrestabile di spettatori trasformando quello che era una sorta di esperimento in una vera casa della cultura per i ragazzi del quartiere e per il resto della città.
5000 spettatori ,un progetto dedicato a Pier Paolo Pasolini,che terminerà nella notte tra il 1 e il 2 novembre 2015 (in occasione dell’anniversario della morte dello scrittore), il successo della “Compagnia giovane del teatro”, diretta da Carlo Caracciolo e quello del “Teatro Diffuso”, che ha provveduto a portare spettacoli in luoghi non abitualmente adibiti alla messinscena, sono solo alcuni degli strepitosi e inaspettati risultati di appena due anni di lavoro.
Risultati ottenuti senza nessun sostegno da parte dello Stato che ha deciso, tramite il giudizio insindacabile di una commissione di esperti, che le idee proposte dal Teatro non meritino i fondi statali destinati alle compagnie under 35 vista la qualità dell’offerta artistica,valutata solo su carta e considerata non all’altezza dei finanziamenti.
Finanziamenti che sarebbero serviti non tanto per gli allestimenti degli spettacoli quanto a rendere sempre più efficiente il fine sociale del Nuovo Teatro Sanità e cioè quello di tenere i giovani lontani dalla strada dando loro nell’immediato speranza e appoggio e nel futuro un possibile sbocco lavorativo.
La nuova stagione del Nts sarà inaugurata sabato 10 e domenica 11 ottobre con lo spettacolo “Vorrei essere qui”,scritto e interpretato da Giulio Cavalli, con musiche di Cisco Bellotti e continuerà per tutti i week end fino all’inizio di aprile con una programmazione variegata in cui spiccano gli spettacoli: “Smile – La tua vita in 35 mm”, di e con Lalla Esposito il 23, 24 e 25 ottobre; “L’abito della sposa”, di Mario Gelardi con Pino Strabioli e Alice Spisa in scena da giovedì 29 ottobre a domenica 1 novembre e “Post fata resurgo”, di Cristian Izzo, per la regia di Gianfelice Imparato il18, 19 e 20 dicembre.