Attesa, tensione, partecipazione, speranza, preghiera, a Napoli accompagnano e contraddistinguono, fin dalle prime luci dell’alba, la giornata dedicata al Santo Patrono, fino a quando al mix di emozioni contrastanti non viene concesso di esplodere in un boato di fragorosa e liberatoria gioia, dallo sventolio del fazzoletto bianco che annuncia il compimento dell’atteso e prodigioso miracolo.
Alle ore 11,22 il miracolo di San Gennaro si ripete: il sangue si è sciolto. Il cardinale di Napoli, Crescenzio Sepe, lo ha mostrato ai fedeli al termine della messa e ha rivelato: “Quando ho aperto la teca, il sangue era già completamente sciolto. Con un bel colore rosso, da San Gennaro”.
Il ripetersi del miracolo è segnale di buon auspicio per la città di Napoli e per l’intera regione Campania. Ad onor del vero, nell’ambito dell’omelia, alla presenza di televisioni e reporter giunti da tutto il mondo per assistere e documentare il prodigio, il Cardinale Sepe ha affermato: “Vogliamo gridare con forza: basta sangue per le nostre strade e in tante case; basta violenza; basta dolore e lutto; basta morti di innocenti; basta naufragi e cadaveri di quanti cercano, coraggiosamente ma troppo spesso tragicamente, libertà, pane e futuro”, sottolineando la criticità del momento storico nel quale la città imperversa, esortando, poi, il Santo patrono a ripristinare la pace tra le mura della città che tanto lo venera.