Buon esordio per il Napoli in Europa.
Ieri sera, in uno stadio semivuoto, a causa della squalifica UEFA delle due curve, con un atmosfera ai limiti del surreale, i ragazzi di Sarri, con una prova convincente, hanno liquidato la pratica Brugge con inaspettata semplicità.
Dopo la partita di ieri sera, in linea con i costumi nazionali, sarebbe facile usare toni trionfalistici o esaltare il magico tridente partenopeo, ma così facendo non saremmo in linea con i nostri pensieri e coerenti con quanto fino ad ora abbiamo espresso da quest’angolo di libertà.
Non ci siamo depressi dopo i risultati deludenti in campionato ed ora certamente non possiamo esultare per il pokerissimo rifilato all’allegra “banda” di Preud’homme, del resto ad esaltare improvvidamente questa vittoria ci pensano già tesate giornalistiche e addetti ai lavori con tirature ed ascolti molto alti.
Noi invece restiamo prudenti e realisti e analizziamo la partita di ieri senza prescindere da una valutazione oggettiva ed inconfutabile sulla pochezza dell’avversario che in nessuna occasione ha messo in difficoltà il Napoli. E’ doveroso comunque sottolineare ciò che di buono ieri tutta la compagine azzurra ha espresso.
Per l’esordio europeo Mister Sarri ha scelto di schierare il Napoli con il 4-3-3, il modulo invocato quasi a furor di popolo con Mertens e Callejon nel loro ruolo naturale ed infatti sono stati i migliori in campo. Il centrocampo si è giovato di un ritrovato Jorginho. Il brasiliano come perno del centrocampo ha reso il gioco più fluido, rapido ed ordinato nonostante il palese disagio tecnico di un commovente, per l’impegno e la dedizione, David Lopez. Anche la difesa è apparsa più solida con Albiol più tranquillo e sereno e con un giocatore con il potenziale da “Barca” (come ha detto Sarri), Kalidou Koulibaly. Un giocatore che per potenzialità e capacità tecniche potrebbe diventare il nuovo Thuram se solo riuscisse a maturare e a rimanere concentrato per 90° minuti, ma questi aspetti si migliorano solo giocando e quindi ci penserà il nostro mister!
Infine, finalmente Ghoulam schierato a sinistra e Hysaj a destra, due terzini nei loro ruoli naturali e la differenza si è notata. Per onestà dobbiamo sottolineare che il franco-algerino denota ancora delle difficoltà nell’assimilare i movimenti mentre il ragazzo albanese ha mostrato padronanza del ruolo, efficacia nelle sortite offensive e attenzione alla linea difensiva, in sintesi una bella differenza con il signor Maggio di questi tempi.
Esaltarci per i gol o per le azioni che li hanno generati risulterebbe esercizio sin troppo semplice e altrettanto inutile, ma ciò che secondo noi è importante sottolineare è l’elasticità mentale del mister che ha provato un modulo che riteneva improponibile, che ha collocato i giocatori nei loro ruoli naturali e che sembra stia trasmettendo fiducia e gioia di giocare a tutti, nonostante gli allenamenti durissimi.
Ecco, il nuovo Napoli deve partire dalle certezze e dalla fiducia dei suoi uomini chiave, dall’entusiasmo degli abbracci dopo i gol, dal pressing sul portiere di Higuaín a risultato acquisito, dalla fascia di capitano data a Reina quando l’unico capitano è uscito dal campo. Se si riuscirà a dare continuità a tutto ciò e se i veri tifosi del Napoli sapranno sorreggere la squadra nei momenti di difficoltà e spingerla con il loro entusiasmo quando i ragazzi cominceranno a correre, allora quest’anno potrà riservare a noi tutti delle gradevolissime sorprese.
Gianmarco Feliciano