Pochi lo conoscono ma è un esempio di “resistenza” del teatro alle difficoltà di questi anni. Si tratta del Teatro Area Nord (TAN) che ha sede presso l’enorme centro polifunzionale di Piscinola, una struttura creata dopo il terremoto dell’80 come simbolo della rinascita di un’area difficile.
Anche il TAN, come tanti altri teatri napoletani, ha attraversato un periodo difficile. L’anno scorso è stato chiuso per 7 mesi, a causa di ingenti problemi strutturali. Ma la compagnia Libera scelta ensemble, creata negli anni ’70 dal regista e attore Gennaro Vitiello non si è data per vinta e, grazie al sostegno economico anche di spettatori e associazioni del territorio, ha iniziato l’anno 2015 riaprendo i battenti.
Oggi i lavori vanno a gonfie vele e proprio pochi giorni fa il teatro di Piscinola ha presentato la stagione 2015-2016.
Da quest’anno però il Tan sarà guidato dai Teatri Associati di Napoli, nati da un sodalizio fra Libera Scena Ensemble e Interno 5, associazione culturale fondata nel 2003 con sede nel cuore antico di Napoli, a San Biagio dei Librai. Questo duetto artistico ha inaugurato un triennio di programmazione nell’ambito del progetto di “Residenze multidisciplinari” sostenuto dalla Regione Campania e dal MIBAC che aderisce inoltre al circuito Politeatro, promosso dalla Rete dei Piccoli Teatri Metropolitani. Importante l’accordo raggiunto con il Comune di Napoli che ha assegnato per un minimo di sei anni (rinnovabile a dodici) la struttura pubblica a Libera Scena Ensemble, che da dieci anni mantiene vivo questo focolare di cultura.
La conduzione artistica è affidata a Lello Serao e Hilenia De Falco. La stagione teatrale prevista sarà ricchissima: grande spazio alle proposte della nuova drammaturgia, alla danza( soprattutto da quanto Interni5 è diventata organismo di produzione di danza riconosciuto dal MIBAC ), cineforum e persino degustazioni di cibi locali.
Lello Serao: “Da quando siamo qui abbiamo lavorato nell’emergenza, sia per l’assenza di chiarezza sull’uso dello spazio da parte delle istituzioni che per lo stato della struttura. Emergenza, infatti, era il titolo delle ultime dieci stagioni. Ma promettemmo che, appena fossimo stati in grado di superare questa incertezza, avremmo lavorato ad una progettualità diversa. Perciò questa stagione si chiama ‘Teatro edificante’ e ha un respiro di tre anni, con molte idee e iniziative”.