La Biblioteca Dorso sarà presto restituita al quartiere di Secondigliano per soddisfare una profonda esigenza di cultura della collettività locale, ripresentandosi come punto di aggregazione a vocazione multipla, in quanto strutturata con ludoteca, con sala videoconferenze, come centro cittadino di studi per il contrasto alla criminalità organizzata oltre che come biblioteca civica anche in versione multimediale. È prevista la creazione di uno sportello antiracket nonché una intensa attività di coinvolgimento degli enti del terzo settore e del partenariato istituzionale.
L’inaugurazione della Biblioteca Dorso è in programma per Lunedi 21 settembre 2015 alle ore 12:30 con la partecipazione del Sindaco.
Purtroppo non è stato possibile recuperare il “vecchio” patrimonio librario della Biblioteca. Il Servizio Biblioteche ha già fornito circa 1.300 volumi impegnandosi in ulteriori ricerche per rimpinguare la dotazione complessiva. Tutte le attività sono state coordinate dall’U.O.A. Coordinamento Programmi e Grandi Progetti.
Nascita e struttura della biblioteca
La Biblioteca Dorso prende il nome da Guido Dorso (Avellino 1892 – 1947), uomo politico e pubblicista, studioso ed autore di importanti opere sulla “questione meridionale”. Essa ha sede nella parte storico-culturale del quartiere di Secondigliano (VII Municipalità) coincidente con il nucleo più antico del “regio casale Secondillyanum” oggi corrispondente all’area delimitata da via dell’Arco, via Padre Gaetano Errico, via Vittorio Emanuele III e piazza Zanardelli.
Proprio in questa piazza, la Biblioteca è ospitata in un edificio di proprietà del Comune di Napoli che si sviluppa su tre piani con un’impronta a terra di 855 mq sviluppando – sui tre livelli – superfici utili rispettivamente di 389 mq al piano terra, 386 mq al 1° piano e 263 mq al 2° piano per complessivi 1.038 mq. La corte interna ha una superficie netta di 212 mq.
Gli interventi di riqualificazione
Nell’aprile 2007 la biblioteca, già sottoposta ad un generale intervento di consolidamento eseguito verso la metà degli anni ’80, nell’ambito del programma P.S.E.R. dopo il terremoto che colpì la Campania nel 1980, fu chiusa al pubblico per la caduta di alcuni frammenti di intonaco e per le copiose infiltrazioni d’acqua provenienti dalle coperture.
Nel 2008 sono stati eseguiti lavori di somma urgenza finalizzati ad eliminare il pericolo di caduta di cornicioni e di tegole dal tetto.
A marzo 2007 è stata avviata l’istruttoria progettuale relativa alla riqualificazione della Biblioteca con lo scopo di richiedere l’ammissione a finanziamento da parte del PON per la Sicurezza Obiettivo Operativo 2.8 “Diffondere la cultura della legalità”.
A febbraio 2010 la Giunta si è pronunciata favorevolmente sulla sostenibilità dell’intervento ed il progetto è stato ammesso a finanziamento per l’importo complessivo di € 1.280.554,14 da impiegare per la ristrutturazione dell’edificio e l’allestimento della Biblioteca. Fiore all’occhiello del progetto è l’istituzione della sezione dedicata alla cultura ed agli studi sulla legalità dotata di materiale scientifico specialistico, intitolata a Gelsomina Verde (Napoli 1982 – Napoli, 21 novembre 2004) vittima innocente della camorra, torturata, uccisa e data alle fiamme – a soli 22 anni – nel pieno della cosiddetta faida di Scampia, nell’intento di conservare la memoria di coloro che, del tutto estranei alla logiche dei clan, hanno perso la vita a causa della criminalità organizzata.
Il 15 febbraio 2012 è stato approvato il progetto esecutivo.
Il 3 ottobre 2012 è stata aggiudicata definitivamente la gara per l’affidamento dei lavori per complessivi € 613.600,33.
Il 9 luglio 2013 è stato consegnato il cantiere.
Dopo diversi eventi che hanno ritardato i lavori, il 26 maggio 2015 si sono conclusi i lavori finanziati dal PON Sicurezza con un costo complessivo di € 913.839,08.
Gli eventi imprevisti che hanno interessato la Biblioteca Dorso sono stati tali da suggerire un ulteriore investimento con fondi propri del comune di Napoli per un totale di € 306.530,50. Tali somme consentiranno di completare le opere architettoniche necessarie dotando la struttura, entro la fine del 2015, anche di nuovi infissi interni ed esterni.