Per un giorno il popolo cinguettante di Twitter potrà parlare con i curatori dei principali musei del mondo, un “incontro diretto” per soddisfare le proprie curiosità sul mondo dell’arte, scoprire interessanti aneddoti che si celano dietro l’allestimento di ogni mostra o semplicemente vivere più da vicino l’esperienza curatoriale. L’iniziativa è promossa da @MarDixon, indiscussa protagonista del mondo del digitale museale, con un forte e qualificato seguito internazionale.
Hanno già aderito all’iniziativa 970 musei di 48 diversi Paesi, tra cui il MoMA di New York, il Centre Pompidou di Parigi e la Tate Gallery di Londra, e per l’Italia il Castello di Rivoli Museo d’arte contemporanea, il MAXXI di Roma e il Museo del Novecento di Milano, per citarne solo alcuni.
Per il museo MADRE sarà Eugenio Viola, Curator at Large, a rispondere alle domande che gli utenti di Twitter indirizzeranno all’account @Museo_MADRE utilizzando l’hashtag #AskACurator, e ad illustrare progetti espositivi presenti e futuri, a cominciare dalle grandi opere in situ realizzate per il MADRE dall’artista francese Daniel Buren, Come un gioco da bambini. Lavoro in situ, 2014-2015, Madre, Napoli – #1, inaugurata nell’aprile 2015, e Axer / Désaxer. Lavoro in situ, 2015, Madre, Napoli – #2, che sarà presentata al pubblico venerdì 9 ottobre 2015 alle ore 19.00. Due interventi che, insieme, formano una grande mostra personale articolata nel tempo e nello spazio, vera e propria festa pubblica che celebra la presenza, l’attività e la necessità del museo in rapporto al proprio pubblico, entrambi elementi integranti, e collaboranti, del concetto di opera in situ.
Attraverso le parole di Eugenio Viola, co-curatore, con Alessandro Rabottini del progetto Per_formare una collezione, sarà inoltre, possibile scoprire – e riscoprire – la nuova collezione permanente del MADRE, in particolare le più di cento opere di Per_formare una collezione #4, ultimo capitolo inaugurato a maggio 2015, del progetto avviato nel 2013. Una vera e propria mostra dedicata all’idea di collezione, quale entità “per_formativa”, ovvero costantemente in divenire, che definisce il museo non soltanto come spazio fisico ma anche come insieme di relazioni sociali e simboliche, di storie da raccontare e di possibilità da configurare. Un percorso espositivo che racconta la storia della cultura d’avanguardia, con particolare riferimento a quanto accaduto a Napoli e in Campania negli ultimi cinquant’anni, ma al contempo esplora il presente e ipotizza il futuro, attraverso l’inclusione di artisti che rispondono con nuove opere a questa storia.
Eugenio Viola (Napoli, 1975), è critico d’arte e Curator at Large al museo MADRE di Napoli, dove lavora dal 2009. Ha conseguito il suo dottorato di ricerca in Metodi e metodologie della ricerca archeologica e storico-artistica presso l’Università di Salerno. Studioso delle teorie e delle esperienze legate alla performance e alla Body Art, ha tenuto sull’argomento conferenze in Italia e all’estero, pubblicato numerosi saggi e curato le monografie dedicate a Regina José Galindo (Ed. Skira, Milano, 2014), Hermann Nitsch (Ed. Morra, Napoli, 2013), Marina Abramović (Ed. 24 Ore Cultura, Milano, 2012), Orlan (Ed. Charta, Milano, 2007). Collabora regolarmente con artforum (USA). È membro dell’IKT (“International Association of Curators of Contemporary Art”) ed è stato membro di diversi premi e giurie internazionali. Al MADRE si è occupato, con Alessandro Rabottini, della riorganizzazione della collezione (Per_formare una collezione) e ha curato le mostre dedicate a Francis Alÿs, Daniel Buren, Giulia Piscitelli, Vettor Pisani, il progetto di network Transit con il Medio Oriente (Townhouse, Cairo / PiST, Istanbul / CCA, Tel Aviv / State Museum, Salonicco), ed il festival di performance Corpus. Arte in Azione. Come free-lance ha curato numerose mostre in Italia e all’estero, tra le ultime: Regina Josè Galindo (PAC | Padiglione di Arte Contemporanea, Milano / ZAC Cantieri Culturali alla Zisa, Palermo, 2014-15); Karol Radziszewski (CoCA Torun, 2014); Mark Raidpere (EKKM The Contemporary Art Museum of Tallinn, 2013); Marina Abramović (PAC | Padiglione di Arte Contemporanea, Milano, 2012); Orlan (Musée d’Art Moderne de Saint-Etienne Métropole, 2007).
Ha curato il Padiglione dell’Estonia alla 56. Biennale di Venezia.