In materia di cattiva alimentazione e di mangiar sano non si è mai abbastanza eruditi. Sono, infatti, numerosi i fattori che aumentano il rischio di sviluppare un cancro, tra questi gli alimenti giocano un ruolo alquanto determinante.
In tale ottica, svariati sono i cibi da evitare nella prevenzione del cancro, a partire dalle bevande gassate e zuccherate, ricche di fruttosio e sciroppo di mais dagli innumerevoli effetti collaterali.
Le carni rosse immettono nel sangue uno zucchero che il nostro corpo riconosce come estraneo e per questo innesca una serie di reazioni infiammatorie responsabili della comparsa del cancro.
Tutti i coloranti alimentari che vanno da E100 a E199 sono considerati tossici per l’organismo e contrariamente a quanto si crede non sono utilizzati solo per colorare dolci e bevande ma anche carni e verdure.
Il dado da cucina contiene glutammato responsabile della degenerazione dei tessuti e della diffusione delle metastasi.
I salumi di produzione industriale aumentano il rischio di cancro, in quanto ricchi di nitrato di calcio che serve per ammorbidire e conservare le carni.
I frutti oleosi quando irrancidiscono liberano una muffa tossica chiamata aflatossina responsabile della comparsa del tumore.
La farina 00 come altri alimenti raffinati, rappresenta un grosso rischio per lo sviluppo dei tumori: fa aumentare troppo rapidamente la glicemia, questa fa aumentare l’insulina (responsabile dell’aumento di valori che predispongono alla comparsa del tumore).
Gli zuccheri, i coloranti e le altre sostanze che danno forma, consistenza e sapore completamente artificiali a caramelle e dolciumi d’ogni sorta, sono artificiali ed estranee anche per il nostro corpo e per questo estremamente dannose.
Lo zucchero bianco è sottoposto a un lungo processo di raffinazione che priva il prodotto originale di tutte le sue sostante nutritive (proteine, vitamine, sali di calcio ed enzimi), aggiunge sostanze tossiche (calce, resine che gli conferiscono l’accattivante aspetto candido) e restituisce un alimento potenzialmente cancerogeno.
L’olio durante la frittura si riscalda e se supera una certa temperatura (punto di fumo) innesca un processo che altera la sua composizione e rompe letteralmente le sue parti, diventando un elemento velenoso per il corpo. Ogni olio ha il suo punto di fumo: il tanto temuto olio di palma ha il punto più alto, cioè si rompe più difficilmente ed è il più adatto alla frittura.
I grassi idrogenati come la margarina sono il prodotto di una trasformazione chimica di oli vegetali che crea prodotti che non esistono in natura e non dovrebbero esistere nemmeno nei nostri corpi.
Il gelato soprattutto se prodotto a partire da preparati industriali è ricco di conservanti e grassi idrogenati, potenzialmente cancerogeni.
I prodotti da forno preconfezionati come crakers, biscotti, grissini e tanti altri sono lavorati con i grassi idrogenati che li rendono conservabili a lungo.
Al cibo peculiare dei fast food non manca niente: edulcoranti, conservanti, grassi idorgenati, glutammato, frittura.
L’alcol è stato inserito dallo IARC (Organo internazionale che valuta i fattori cancerogeni) nel GRUPPO 1, il gruppo di tutti gli elementi di cui è stata certificata scientificamente la correlazione con la comparsa del cancro.
I cibi in scatola non solo sono a contatto con materiali metallici, ma durante il processo di produzione industriale vengono privati delle loro sostanze nutritive, resi conservabili grazie all’aggiunta di sali, zuccheri e additivi dannosi per la nostra salute.
Ricche di grassi aggiunti (idrogenati e non) le merendine e il cioccolato di produzione industriale rappresentano un grave rischio per la nostra salute.