Una sconfitta, tanto clamorosa quanto tangibile, quella consumatasi durante la giornata di ieri nel cuore del quartiere Soccavo. Erano all’incirca 50 le persone che hanno animato “il corteo della legalità”, in via Epomeo.
Il vicesindaco Raffaele Del Giudice, il consigliere comunale Antonio Luongo, i giovani di «Libera» e di altre associazioni, striscioni e slogan “ad effetto”, come la prassi impone in questi casi hanno marciato lungo le strade di un quartiere in balia di una cruenta guerra volta a decretare il controllo delle piazze di spaccio. Chi crede che il flop dell’iniziativa sia riconducibile alla “politica dell’omertà” che puntualmente tiene banco nell’ambito di simili scenari, si sbaglia di grosso.
“Ci siamo confrontati a lungo noi ragazzi e ne abbiamo parlato anche con i nostri familiari, prima di decidere il da farsi, – ci scrive una giovane lettrice di appena 15 anni – e ci tengo a chiarire le motivazioni dell’assenza dei residenti in zona, perché non è giusto che i media la strumentalizzino a loro piacimento.
Prima di tutto, chiederci di “mettere la faccia” in bella mostra, sfilando dietro striscioni che sfidano la camorra, vuol dire essere degli incoscienti o dei finti ingenui, perché in un clima come quello che stiamo vivendo, vuol dire mettere seriamente a repentaglio la nostra incolumità. Se i signori politici non se ne sono ancora accorti è il caso di fargli notare che qui si spara anche per molto meno. Per “sgarri” e scortesie davvero di poco conto.
La nostra paura è legittima e le istituzioni non fanno nulla per sedarla.
È fin troppo facile venire qui, in pieno giorno, a dispensare slogan dall’elevato spessore morale, per poi ritornare nella morigerata quiete delle loro vite. Questo li fa sentire a posto con le loro coscienze, li fa sentire socialmente utili ed attivi, credono di cambiare il mondo e di scuotere le coscienze compiendo qualche passo con uno striscione tra le mani.
Allora, perché non organizzarla di sera una manifestazione del genere?
Già, di sera, proprio di sera, quando il pericolo è reale ed effettivo, anche e soprattutto per invogliare noi abitanti del posto a liberarci della paura di scendere in strada quando fa buio.
Perché sanno che è pericoloso e i primi ad avere paura sono loro.
Questa è la realtà dei fatti.
Allora, perché avremmo dovuto partecipare ad un farsa?
A maggior ragione, considerando che le istituzioni dovrebbero farci sentire la loro vicinanza in tutt’altro modi e rendendo il quartiere più vivibile e sicuro con pratiche concrete.
Quella di ieri è stata solo l’ennesima propaganda elettorale ideata in vista delle imminenti elezioni e l’assenza della cittadinanza dimostra solo ed esclusivamente che la gente è stanca di farsi prendere in giro dai politicanti.
La gente è stanca di sentirsi raccontare le favole, quando è condannata a vivere in un incubo.”