Chi è stato e chi è Giancarlo Siani, in maniera tanto sintetica quanto espressiva, lo racconta la sua auto.
Quella stessa Mehari a bordo della quale il giovane giornalista de “Il Mattino” fu ucciso a Torre Annunziata, il 23 settembre di 30 anni fa.
Giancarlo Siani, il suo ricordo, la sua storia, la sua Mehari, ritorneranno a Torre Annunziata il prossimo 21 settembre.
L’auto di Giancarlo verrà riportata nelle strade che ha percorso quando la benzina che ne alimentava le gesta era il desiderio di aggirarsi tra vicoli ciechi e nuove piste da sondare per addentrarsi nella temeraria caccia di notizie.
L’auto farà una serie di tappe simboliche lungo le quali gruppi di studenti riceveranno una sorta di testimone.
L’intenzione è quella di far partecipare tutti i ragazzi delle scuole della città.
L’iniziativa è in collaborazione con la fondazione Polis della quale è presidente il fratello di Giancarlo, Paolo Siani.
Un tributo forte, simbolico ma al contempo concreto, utile non solo a rendere omaggio alla memoria di uno dei cronisti più sinceri nati all’ombra del Vesuvio, ma volto soprattutto a sottolineare la valenza e l’attualità del monito insito nella sua storia ed ancor più portatore sano dell’immutata necessità di radicare nella società figure dal pulito ed elevato spessore morale, in grado di consegnare insegnamenti incapaci di sbiadire e di lasciarsi scalfire dal trascorrere del tempo, delle vicissitudini e delle epoche.