Vince la palma d’oro di peggior book fotografico dell’estate 2015, la seguente categoria:
Lei, la scultorea supermodella, sempre ben vestita, pettinata e truccata alla perfezione, anche con 23457653 gradi all’ombra, con borsa e scarpe coordinate anche in spiaggia e che condivide foto a raffica dalle spiagge più belle del mondo, grazie ai viaggi sponsorizzati dal Ruotolo d’oro di turno che ha abilmente arpionato.
Lui, capello inzevato anche dopo il tuffo in mare, pancia che frana vergognosamente sul costume (rigorosamente slip), mocassino, camicia che con il trascorrere dei giorni diventa sempre più attillata per merito delle succulente cene, documentate fedelmente dalla fidanzata-reporter.
Lui appare in foto il minimo indispensabile, ma non perché lei si vergogna di lui, sia chiaro, ma solo perché teme che sbandierando pubblicamente quel bronzo di Riace possa correre il serio rischio che il Ruotolo finisca nel forno di qualche altra arrivista. Ed è solo e soltanto per questo che lei preferisce esibire foto che ritraggono le spiagge paradisiache, le tavole imbandite di ostriche ed aragoste, le lussuosissime suite e soprattutto i regali del Ruotolo.
Lei non vince perché osiamo dubitare della sincerità dei suoi sentimenti ed insinuare che il conto in banca del Ruotolo le faccia più sangue della celestiale visione dell’Adone in tanga leopardato, seppur si tratti di una visione capace di far invidia al più temibile dei lottatori di sumo…
Lei vince perché convive per tutta la vacanza con una sconfinata sofferenza: quella di vedersi impossibilitata ad utilizzare l’hashtag #soffritemi per due buone ragioni.
La prima, così facendo confesserebbe pubblicamente la sua indole di “vrenzola sagliuta” e soprattutto: cosa ha mai da invidiarle il resto del mondo, se divide il letto con zio Fester della famiglia Adams???