Siamo chiari: la qualità e l’importanza di Soriano sono tali che il mancato arrivo non lascia affatto l’amaro in bocca. Ciò che deprime, al contrario, è l’aspetto tattico, ma soprattutto la clamorosa figuraccia maturata dalla Ssc Napoli a livello mediatico. Noi personifichiamo la passione, l’istinto, l’irrazionalità e per questo rappresentiamo la vera essenza del tifoso di calcio; per tale motivo non possiamo vedere completamente svilito il nostro amore da una piccola truppa di ‘affannati mentali’ che ormai vive di approssimazione e pressapochismo! Non si specula sui milioni di tifosi che ogni ‘domenica’ mostrano amore incondizionato per dei colori e per una società che non può essere così debole e disorganizzata.
Il Napoli ha bisogno come il pane di una mezzala, per cui diviene aberrante imbastire una trattativa di mercato di 13,5 mln sullo scadere di un mercato durato ben 3 mesi. A prescindere dal mancato ingaggio di Soriano, qui si mette in discussione la credibilità di una fede, nonché l’onore di innamorati che si vedono traditi nel più bieco dei modi. Oramai sono 2 anni che regna l’approssimazione e l’approssimazione, a tutti i livelli, si paga! La programmazione, lo studio, la ricerca sono virtù che consentono di compiere miracoli che neanche il vile denaro compra. Per cui non sarà mai il rigore di Higuaín che ha condannato il Napoli alla mediocrità di un mercato senza Champions, bensì la stucchevole superficialità di una società che non conosce affatto la parola programmazione. Il pensiero ritorna sempre al mese di agosto del 2014, laddove il nostro presidente ha dimostrato realmente gli evidenti limiti che ne caratterizzano l’andatura. All’indomani di un mondiale che vedeva ben 13 azzurri convocati, il Napoli affronta la partita più importante della stagione con soli 2 centrocampisti (Gargano e Jorginho) senza alcun concreto intervento sul mercato. Anche se fa male ammetterlo, “gli odiati bianconeri” strutturati ai massimi livelli, in questi anni hanno dominato la scena calcistica forti della qualità delle persone che lavorano all’interno, così come, negli anni, hanno saputo fare il Milan di Berlusconi, l’Inter di Moratti e attualmente la Roma del nuovo corso americano. E il Napoli?
Il Napoli dispone di un attacco stratosferico, ma poi?
Il Napoli non ha una sede, non ha un patrimonio immobiliare, ha uno stadio, ma soprattutto non ha persone che generano appeal e motivazioni alla piazza e all’esterno. Noi siamo il Napoli. Noi potremmo stipendiare e goderci Maradona e Fabio Cannavaro come ambasciatori per l’estero. Noi dovremmo coprire ruoli chiave come la figura di un direttore generale, un accompagnatore della squadra che faccia da collante con la dirigenza. Noi dovremmo avere settori giovanili, scuole calcio, squadre satellite al solo fine di sfruttare l’enorme bacino di utenza che questa città e, più in generale, questa regione fornisce.
Noi? Arriviamo a trattare tale Roberto Soriano a 3 ore dallo scadere di una sessione di mercato trimestrale per poi non riuscire a depositare il contratto in lega. Noi? Speriamo che ce la caviamo … ma con tale approssimazione dubitare è lecito!