Vittorio Fera, 31 anni, è attivista del Movimento di solidarietà internazionale, organizzazione non governativa fondata nel 2001 da un gruppo di militanti palestinesi e israeliani che si battono contro l’occupazione dei Territori. E’ stato arrestato venerdì scorso dall’esercito israeliano nel corso di scontri a Nabi Saleh non distante da Ramallah in Cisgiordania.
L’accusa – riferita dall’organizzazione – sarebbe quella di aver tirato sassi e attaccato l’esercito ma è respinta dallo stesso Ism che la definisce «senza prove». Si fa riferimento dunque ad un arresto preventivo, precedente al rilascio avvenuto stamane, tre giorni dopo, su decisione di un tribunale israeliano, considerata la poca consistenza delle prove a carico del militante.
Quello che ha scatenato l’ira dei filopalestinesi è avvenuto prima che Fera fosse portato via venerdì dall’esercito con l’accusa di aver partecipato alla sassaiola contro i soldati che stavano presidiando un’area ad alto insediamento ebraico in Cisgiordania: è stato filmato dalle telecamere un soldato israeliano, mentre inseguiva e poi fermava un dodicenne palestinese con un braccio ingessato, colpevole secondo l’esercito di aver lanciato pietre. Gli stringe le braccia attorno al collo, con una forza al limite del soffocamento, prima che un folto gruppo di militanti palestinesi – donne e uomini, a mani nude – intervenissero in difesa del loro connazionale, costringendo il militare al rilascio del ragazzino.
Il militare, secondo l’esercito, doveva fermare il ragazzino per aver tirato sassi contro i soldati. Un episodio documentato dal video che ha scatenato molte polemiche. Una giovane, di circa 15 anni – Ahmed Tamimi definita nel 2012 la «piccola pasionaria» palestinese per essere stata ripresa mentre si lanciava a pugni chiusi contro una pattuglia israeliana in Cisgiordania – finisce infine col mordere il soldato. L’esercito israeliano ha poi deciso di soprassedere all’arresto.
Secondo il britannico Daily Mail, però, sono forti i dubbi sull’autenticità della scena. I palestinesi – secondo Mail – avrebbero in realtà architettato l’aggressione. In particolare, la ragazzina che morde il soldato a una mano dopo l’arresto del ragazzino palestinese è un personaggio molto noto a livello internazionale. È figlia di attivisti palestinesi nel villaggio di Nabi Saleh, scrive ancora il Daily Mail.
Nel frattempo la Farnesina rende noto che il Tribunale di Gerusalemme ha finalmente disposto il rilascio di Vittorio Fera su cauzione. Ad ogni modo, la Farnesina – si legge in una nota – continua a seguire il caso del connazionale Vittorio Fera. Funzionari dell’Ambasciata d’Italia a Tel Aviv hanno assistito questa mattina all’udienza prevista di convalida presso il Tribunale di Gerusalemme, il quale ha disposto anche un prolungamento delle indagini fino all’8 settembre.
L’Ambasciata resta comunque in costante contatto con il connazionale, mediante l’International Solidarity Movement e con le autorità israeliane per fornire ogni possibile, ulteriore assistenza.