Una delle aree popolate da fauna e flora tutta da contemplare, estesa e contraddistinta da una storia alquanto concitata: il parco nazionale del Vesuvio.
Un potenziale fiore all’occhiello in chiave turistica, per effetto delle copiose carovane di visitatori che quotidianamente sanno farsi carico dell’onere di sobbarcarsi un’impervia salita, pur di giungere a ridosso delle fauci del “Gigante buono”, ma, al contempo, la medesima area è stata tramutata in più porzioni in un’ impropria discarica a cielo aperto.
L’ombra delle ecomafie può aver prevedibilmente affondato le sue sudicie grinfie anche su quella vasta distesa naturale che ben si presta a “camuffare” le brutture delle scorie radioattive.
Nell’arco delle ultime ore, tuttavia, il parco naturale del Vesuvio ha vissuto attimi piuttosto concitati per effetto di un vaso incendio che ha principalmente coinvolto la zona di Torre del Greco.
Circa 8-9 ettari di macchia mediterranea e pineta sono andati in fumo, in un’area impervia della località San Fodero nel territorio, secondo quanto riferito dal personale del Corpo Forestale dello Stato.
Le operazioni di spegnimento hanno avuto inizio alle 14; i vigili del fuoco hanno immediatamente cercato di circoscrivere le fiamme che non hanno lambito le abitazioni poste più a valle.